Omelia di mons. Roberto Repole alla Messa nella solennità di San Giovanni Battista - Cattedrale di Torino 24-06-24
24 giu 2024 ·
10 min. 9 sec.
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Descrizione
Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa nella solennità di San Giovanni Battista, patrono di Torino - Cattedrale di Torino. 24 giugno 2024...
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Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa nella solennità di San Giovanni Battista, patrono di Torino - Cattedrale di Torino. 24 giugno 2024
RIFERIMENTI BIBLICI:
Prima Lettura: Is 49, 1-6
Salmo responsoriale: Sal 138 (139)
Seconda Lettura: 13, 22-26
Vangelo: Lc 1, 57-66.80
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RIFERIMENTI BIBLICI:
Prima Lettura: Is 49, 1-6
Salmo responsoriale: Sal 138 (139)
Seconda Lettura: 13, 22-26
Vangelo: Lc 1, 57-66.80
Commenti
Grazie a Gesù per lo sguardo sempre di forte vicinanza che ha per ciascuno di noi e grazie al nostro Arcivescovo Roberto per la profonda sensibilità di uomo, di teologo, di cristiano e di guida della nostra Chiesa, con cui annuncia e testimonia lo sguardo degli occhi di Dio per ogni essere umano, soprattutto là dove la fragilità e la vulnerabilità della vita provocano maggiore sofferenza e difficoltà. Molto bella la figura di Giovanni Battista, che, da sincero e autentico cercatore di Dio, ha saputo farsi guidare da quello sguardo profetico, di cui c'è tanto bisogno ancora e soprattutto oggi, come bene ci ricorda il nostro Arcivescovo. Solo quello sguardo, che la cultura dello scarto spesso dimentica, dona senso alla vita di ogni uomo e di ogni donna, perchè ne difende fino in fondo la più grande, la più profonda e indelebile dignità. Come ci sottolinea il nostro Arcivescovo, ciascuno di noi è figlio amatissimo di Dio, al di là dei suoi pregi e dei suoi limiti; è figlio amatissimo di Dio per il fatto stesso di essere figlio. E ricordare questo all'umanità è la grande missione della Chiesa, che, con il suo umile servizio, ricorda agli uomini e alle donne di ogni tempo ciò che sovente essi dimenticano. Davvero importante la necessità di cogliere l'unicità di ogni uomo e di ogni donna, che gli sguardi quantitativi, pur necessari nella realtà, non possono però vedere pienamente. Là dove lo sguardo sociologico, economico, politico e geopolitico si trovano a fare i conti con i limiti dell'indagine umana, lo sguardo profetico aiuta invece a scorgere tutto quel fascio di desideri e di attese che c'è in ognuno di noi e che questo mondo non potrà mai colmare. Ci aiutino la Vergine Consolata e Giovanni Battista ad essere sempre annunciatori e testimoni appassionati dello sguardo di Dio. Buona settimana!
Informazioni
Autore | Mons. Roberto Repole |
Organizzazione | Arcidiocesi di Torino |
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