Molto profonde e molto toccanti le parole con cui Dietrich Bonhoeffer conclude una sua poesia: "Tuo sono io, o Dio" e molto bello l'augurio sincero e appassionato che, con le stesse parole, il nostro Arcivescovo Roberto rivolge oggi nelle Messa del Crisma a tutti i Sacerdoti della nostra diocesi: "che ciascuno possa ripronunciare queste parole. Questa è la verità più profonda del nostro ministero: Tuo sono io, o Dio". Parole vere, che mi richiamano alla mente una riflessione di Madeleine Delbrel: "che cosa vorremmo trovare in un Sacerdote?" e Madeleine risponde così: " desideriamo che egli sia di Gesù Cristo; che sia il vivente richiamo di ciò che, nel più profondo di ogni battezzato, è di Dio; che sia "l'uomo di Dio" e tutto il resto in lui sia come una conseguenza della sua appartenenza a Dio, a tal punto che i non credenti inciampino in lui come in una realtà evidente, come nella prova di un Dio possibile.". Diceva Paolo VI: "Il Sacerdote è un altro Cristo" e Madre Teresa: "Il Sacerdote è di Dio, è segno e strumento della carità di Cristo". Di vero cuore, questo anche il mio augurio. Buon Triduo Pasquale!