Non Perdere Mai La Speranza: Perché È Importante Non Smettere Mai Di Crederci – Parte I

27 ott 2021 · 7 min. 8 sec.
Non Perdere Mai La Speranza: Perché È Importante Non Smettere Mai Di Crederci – Parte I
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Quando siamo bloccati in un lavoro che non ci piace, quando non troviamo più una via d'uscita alla situazione in cui siamo, quando non vediamo di fronte a noi un...

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Quando siamo bloccati in un lavoro che non ci piace, quando non troviamo più una via d'uscita alla situazione in cui siamo, quando non vediamo di fronte a noi un futuro migliore rispetto al presente, allora è facile lasciarsi andare a pensieri catastrofici come “la mia vita sarà sempre una merda”, “non combinerò mai niente”, “è inutile sbattersi tanto …”.

Certo, in alcune situazioni questi sono pensieri perfettamente normali e legittimi, ma una volta passato il “momento critico” si potrebbe provare a guardare le cose in maniera più oggettiva e distaccata, perché la cosa importante è, nonostante tutto, non perdere mai la speranza.

Quando perdiamo anche l'ultimo barlume di speranza, allora non vediamo più la strada di fronte a noi, ed è un po’ come se, in un certo modo, smettessimo di batterci per quello che per noi conta di più.

Di sicuro la strada per realizzare i nostri obiettivi sarà molto lunga e piena di ostacoli e vicoli ciechi, ma è proprio quando troviamo ostacoli su ostacoli, blocchi su blocchi, impedimenti e interruzioni su impedimenti e interruzioni che non dobbiamo mollare la presa, ma anzi continuare a fare il nostro “sporco lavoro” nella convinzione e nella speranza che in futuro le cose andranno per il verso giusto.


Se ci abbandoniamo a pensieri negativi e ci convinciamo di non avere vie d'uscita dalla situazione attuale allora è un attimo diventare dei catastrofisti e immaginarci le situazioni peggiori possibili.

Oltretutto, così facendo, corriamo anche il rischio di sovrastimare la gravità della situazione credendo anche che una situazione che noi riteniamo senza speranza sia permanente (spoiler alert: per quanto possa essere brutta una situazione, ricordiamoci che tutto cambia).

Quando entriamo in questo loop di mancanza di prospettive, di vie d'uscita e di speranza allora entriamo anche in un circolo vizioso in cui, pensando appunto che non ci sia alcuna speranza, gettiamo la spugna e ci lasciamo andare, e lasciamo andare anche tutte le cose per cui abbiamo lavorato tanto e ci siamo tanto sacrificati.

Non ci impegniamo più, non programmiamo più, non cerchiamo più, non sogniamo più e, in breve, facciamo morire i nostri sogni e i nostri progetti e noi moriamo con loro (a volte, purtroppo, anche letteralmente).

Vediamo allora che cosa fare per andare avanti nonostante tutto eh, per quanto possibile, non perdere mai la speranza:

La mente mente
Secondo me, la prima cosa da ricordarci e che non è assolutamente detto che tutto ciò che pensiamo sia vero e prendere tutti i nostri pensieri per oro colato.

Uno dei compiti della nostra mente e anche quello di farci sopravvivere e difenderci da eventuali sofferenze. Ovvio quindi che la mente pensi che tanto le cose non miglioreranno mai, perché, così facendo, ci metterà al riparo da eventuali delusioni.

Potremmo magari pensare cose tipo “ho provato qualunque cosa ma non funziona niente”. Certo, magari abbiamo provato anche tante cose, ma siamo sicuri di aver provato proprio tutto. Questa è quella che in gergo si chiama “distorsione cognitiva" che appunto quella Che ci fa pensare che non ci siano vie d'uscita.

In questi casi, possiamo provare a darci il beneficio del dubbio e provare ad accettare l'idea che forse non abbiamo provato proprio tutto tutto tutto tutto, ma che magari abbiamo lasciato qualche via intentata.

Oltretutto, secondo me, c'è anche la questione dei percorsi preferenziali che prendere la nostra mente: se abbiamo avuto una, 10,100 delusioni e molto probabile che nel nostro cervello si siano creati fisicamente dei percorsi Che portano la nostra mente a guardare al fallimento e alla delusione.

Questi percorsi sono i più “comodi” e “abituali” della nostra mente, per cui non c'è da stupirsi se ci vengono in mente sempre pensieri così catastrofici.

Ecco perché non dobbiamo prendere i nostri pensieri per oro colato: magari quello che pensiamo e semplicemente un'abitudine, Che nulla a che fare con la realtà e quindi, abbandonando questa abitudine distruttiva abbiamo solo che da guadagnarci.

Che cosa ci guadagniamo dal sentirci senza speranza?
Eppure, per quanto stiamo male, qualcosa da sentirci dei casi senza speranza ce lo ricaviamo. Chiaro che, in queste situazioni, ciascuno di noi direbbe “eh ma io non ce la faccio più a stare in questa situazione, voglio uscirne!”

Di sicuro una parte di noi vuole uscirne, ma, molto probabilmente, c'è anche una parte di noi che preferisce rimanere così com'è, perché rimanere nel ruolo della vittima sfigata e senza speranza, in alcuni casi è comodo e ci evita di prenderci le nostre responsabilità che, in molti casi, è (molto) scomodo.

E poi ci guadagniamo anche per il fatto che, come dicevamo prima, se pensiamo che non ci sia speranza, ci mettiamo al riparo da possibili delusioni future e da altra sofferenza.
L'unica soluzione, in questo caso, come prima, e iniziare a fare per cercare di di tirarci fuori il prima possibile da una situazione da cui non vediamo una via d'uscita.

E poi, magari, ci diremo anche “e, ma io, il mio lo sto facendo eppure le cose non cambiano”. Certo, magari è anche così, però bisogna vedere se:
A) stiamo facendo le cose giuste
B) non stiamo facendo solo per “fare” e per sentirci impegnati, oppure se facciamo qualcosa di veramente produttivo e utile. Spesso le due cose si confondono un po' anche se sono due cose molto diverse.

PARTE 2

Parlarne con qualcuno
Come dicevamo, non dobbiamo necessariamente fare tutto da soli, ma ci possiamo dare il permesso di parlare con qualcuno che ci ricordi che non bisogna mai perdere la speranza. Può essere un familiare, un amico, un coach, uno psicologo, o qualunque altra persona di cui noi ci fidiamo e che pensiamo ci possa aiutare.

Confrontarci con qualcuno di esterno è sicuramente una cosa molto utile per guardare le cose in maniera oggettiva e Perry considerarle sotto un'altra luce.

E chissà, magari, sotto quest'altra luce ritroveremo la speranza che abbiamo perso e la forza per andare avanti.

Tutto cambia

Come dicevamo prima, nulla rimane uguale a se stesso per sempre perché nulla in natura è immutabile. Dico in natura, perché, invece, quello che creiamo artificialmente noi con la nostra mente, i nostri pensieri, quelli invece sì, c'è il rischio che quelli siano immutabili.

Ma, se usciamo dalla nostra testa e continuiamo (riniziamo) a sporcarci le mani allora usciamo dalla nostra testa, rientriamo nella realtà, dove tutto è in continuo cambiamento, proprio anche la situazione che noi riteniamo senza speranza.

Come a dire che la situazione che noi riteniamo senza speranza, prima o poi, cambierà naturalmente.

Il fatto che cambi “naturalmente” comunque, non vuole dire che dobbiamo rimanere passivi e attendere questo cambiamento ma dobbiamo essere noi a mettere in moto questo cambiamento, proprio, appunto, facendo.

Un esperimento sul cambiamento

Mentre facevo un po di ricerca ho trovato questo esercizio che uno psicologo propone ai suoi pazienti: lui propone di dare un voto da uno a 10 ad ogni emozione positiva e negativa che provano durante ogni ora del giorno.

Quello che lui ha visto e che anche la persona più “senza speranza” del mondo, durante il giorno ha dei cambiamenti di umore a seconda dell'ora della giornata, di quello che fanno, delle persone con cui sono e di quello che pensano.

La questione è: se l'umore cambia durante il giorno, allora vuol dire che il cambiamento è possibile e quindi è bene mantenere la mente aperta alla possibilità del cambiamento, del miglioramento, del ritrovamento della speranza.

La nostra vita non è tutta senza speranza

Certo, possiamo avere abbandonato la speranza su alcuni ambiti della nostra vita, ma non detto che tutti gli ambiti della nostra vita siano completamente e irrimediabilmente senza speranza.

Se, ad esempio, pensiamo che la nostra situazione lavorativa sia senza via d'uscita, è un attimo che la nostra mente e la nostra attenzione così come le nostre energie si concentreranno tutte su quel pensiero.

Se invece, cerchiamo di guardare altrove e focalizzare le nostre risorse dove invece possiamo avere speranza, ecco che allora, piano piano, inizieremo di nuovo a recuperare le energie che ci mancano, inizieremo a recuperare la nostra autostima e capacità di agire nel mondo e, questo inizierà un circolo virtuoso che, a lungo andare, potrebbe anche farci trovare la speranza in quelle aree dove prima non ne vedevamo.

Un esercizio di catastrofismo

Ok, abbiamo perso la speranza e vediamo tutto nero. Benissimo, allora, come dire, alziamo il volume al massimo, e portiamo questo pessimismo al massimo.

Qual è la cosa peggiore che ci può succedere? “moriremo in povertà assoluta, nessuno ci vorrà mai più bene, appena metteremo il naso fuori di casa tutti ci punteranno il dito addosso e incominceranno a riderci prendendoci per il culo.

Ho ancora, la nostra famiglia ci abbandonerà in solitudine completa perché non valiamo niente, i nostri amici ci abbandoneranno.m quanto in basso possiamo ancora andare?

L'idea, chiaramente non è quella di deprimerci ancora di più ma di arrivare a un punto talmente tanto ridicolo e surreale da farci dire “vabbè, adesso, non è che le cose andranno così male!”.
Questo, appunto, per farci dire prima di tutto a noi stessi che, in realtà, la speranza c'è sempre e, come dice il detto, “la speranza è l'ultima a morire” (ma i Litfiba dicevano anche “chi visse sperando, muore non si può dire”, ma questa è un'altra storia).

Il prossimo passo
Dal momento che, come sempre, è importante capire i concetti, ma è ancora più importante fare ti invito a provare una di queste possibili azioni:

1) scrivi l'ambito della tua vita che ritieni senza speranza. Ora pensa ad altri ambiti della tua vita in cui sei convinto di avere ancora delle speranze, perché sai di avere controllo e ancora qualcosa da dire. Concentra le tue energie e risorse per migliorare quelle per deviare la tua attenzione dai soliti pensieri catastrofici.
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Autore Elio Parodi
Organizzazione Elio Parodi
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