Dei seicento milioni che popolano il mondo, gatto più gatto meno, quelli romani sono sempre i più fortunati.
Sin dai tempi dell’antica Roma, per i loro concittadini umani erano compagni insostituibili.
Li tutelavano leggi severe, in virtù dell’impegno che i felini mettevano nella caccia ai topi.
I centurioni avevano l’immagine di una gatto dipinta sui loro scudi e l’imperatore Augusto addirittura incluse nel testamento parole di affetto per il proprio animale domestico.
Scolpiti o in carne e ossa, i gatti sono imprescindibili protagonisti dei panorami di Roma e frequentatori dei suoi monumenti.