Non c'è niente di geniale nella guerra

15 mag 2022 · 18 min. 34 sec.
Non c'è niente di geniale nella guerra
Descrizione

La cronaca della guerra, dal luglio-agosto ‘42 al febbraio ‘43, fornisce il filo, lungo il quale il racconto può soffermarsi su singoli episodi di attacco, di contrattacco, di tregua, fino...

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La cronaca della guerra, dal luglio-agosto ‘42 al febbraio ‘43, fornisce il filo, lungo il quale il racconto può soffermarsi su singoli episodi di attacco, di contrattacco, di tregua, fino alla manovra finale di aggiramento delle forze tedesche che sono accerchiate e costrette alla resa. Nel racconto la cronaca crea l’ordito su cui si inserisce la trama delle vicende dei personaggi; la realtà storica è il mondo che ne determina le azioni.
L’impegno morale di questo romanzo nel raccontare la guerra è quello di far emergere il caos sudicio, trapuntato d’orrore, della guerra vera, che non è quella delle carte militari, bozzetti piatti in cui quote e altitudini fanno sparire valli e colline e fiumi. No. La guerra è fragore, è fumo, è odore di incendio, è coscienza della fragilità del corpo, è sangue che scorre copioso, è dolore senza fine.

Questo commento è tratto dal saggio di Ferdinanda Cremascoli, Stalingrado, il polittico di Vasilij Grossman. Il saggio in formato ePub è acquistabile da qualunque libreria on-line come Amazon o Apple o Kobo, o dove volete
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Autore ItalianaContemporanea
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