Testo della catechesi«Prof.. sa.. io l’ammiro molto, da grande voglio diventare come lei: appassionato della sua materia e ateo!». Con quest’affermazione un adolescente riminese si è rivolto al suo docente di Scienze Naturali, sentendosi rispondere in tutta franchezza: «Mi fa molto piacere, ma io non sono ateo..». Sorpreso e sconcertato che un uomo di scienza come lui potesse rimettere allo stesso tempo la propria vita nella mani di Dio, beh, sconvolse non poco l’alunno.. Il titolo di questa puntata, rivisitazione della celebre canzone di Antonello Venditti, vorrebbe provare a sfatare un falso mito, quello cioè che vede fede e scienza come antagoniste, il tutto, ovviamente, partendo dal e in relazione al testo biblico. Siamo fatti “ad immagine e somiglianza di Dio”, come attesta il primo libro della Bibbia (cfr. Gn 1,26), o “ad immagine e somiglianza della scimmia”, come attesta Charles Darwin? Detto altrimenti: siamo capaci di trascendere la nostra biologia o siamo appena un ammasso di istinti e “natura”? E ancora, se è vero che ogni essere a modo suo comunica, come mai apparteniamo all’unica specie dotata di linguaggio? La risposta risiede forse in quel Dio biblico che è Logos e Verbum, Ragione e Parola? Anzitutto, cos’è la scienza? Cosa si intende con questa vocabolo? Stando alle prime parole della celebre enciclopedia online Wikipedia, o Wikipidia per dirla all’inglese, «La scienza è un sistema di conoscenze ottenute attraverso un’attività di ricerca prevalentemente organizzata con procedimenti metodici e rigorosi, coniugando la sperimentazione con ragionamenti logici condotti a partire da un insieme di assiomi, tipici delle discipline formali. Uno dei primi esempi del loro utilizzo lo si può trovare negli Elementi di Euclide, mentre il metodo sperimentale, tipico della scienza moderna, venne introdotto da Galileo Galilei, e prevede di controllare continuamente che le osservazioni sperimentali siano coerenti con le ipotesi e i ragionamenti svolti». Il Dizionario etimologico della Zanichelli afferma che si tratta di un «complesso di risultati dell’attività speculativa umana volta alla conoscenza di cause, leggi, effetti intorno ad un determinato ordine di fenomeni, e basata sul metodo, lo studio e l’esperienza». Un altro poderoso tomo, il Dizionario dei sinonimi e dei contrari di Aldo Gabrielli, come contrari di scienza cita: «ignoranza, asineria, imperizia, fanatismo, mezza scienza, infarinatura, pregiudizio, mito (e) dogmatismo».. mooooolto interessante! Dunque sia “sistema di conoscenze” sia “complesso di risultati volti alla conoscenza”, per cui occorre chiedersi cosa sia la conoscenza, ovvero, stando all’ultima fonte, «la facoltà.. (e l’) effetto del conoscere», cioè «l’apprendere con l’intelletto, sapere qualche cosa». Questa catena di domande ci porta allora alla sapienza che, è ancora lo Zanichelli a dircelo, è «il più alto grado di conoscenza delle cose». Nella Bibbia cosa s’intende per sapienza? Prima della sua stesura, il lontano passato è stato caratterizzato da ciò che oggi chiamiamo genericamente “superstizione”: «Nel mondo pagano antico – scrive lo storico e giornalista Francesco Agnoli nel suo libro Scienziati, dunque credenti – vigeva l’idea animista: ogni cosa è animata.. tutto è abitato da presenze spirituali (ninfe, gnomi, folletti, troll..) che rendevano la natura superiore all’uomo», ragion per cui quest’ultimo era costretto a propiziarsi queste entità. I primi a sganciarsi da questa visione della vita furono i filosofi greci, che nella natura videro un certo ordine.. Il testo di Agnoli si apre con un’affermazione provocatoria quanto netta: «Chi sono i padri, gli “inventori” della scienza moderna come oggi la conosciamo?»; per poi rispondere qualche riga dopo: «l’autore della Genesi e, tramite lui, il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe; e dopo di lui, sant’Agostino, sant’Ambrogio, gli apologeti cristiani dei primi secoli, e, con loro, migliaia e migliaia di altri predicatori, confessori, teologi, fil...
mostra meno