Nei giorni del colore prismatico, Marianne Moore
21 dic 2020 ·
2 min. 28 sec.
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Descrizione
Nei giorni del colore prismatico non nei giorni di Adamo ed Eva, ma quando Adamo era ancora solo; quando il fumo non c'era, e il colore era bello, non per...
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Nei giorni del colore prismatico
non nei giorni di Adamo ed Eva, ma quando Adamo
era ancora solo; quando il fumo non c'era, e il colore
era bello, non per l'affinamento
di un'arte primitiva, ma per la sua stessa
originalità; e nulla c'era a modificarlo se non la
nebbia che saliva, e l'obliquo era una variante
del perpendicolare, semplice a vedersi e
a spiegarsi: non è
più così; né la fascia blu-rosso-gialla
di incandescenza che era il colore ha serbato il suo schema; è anch'essa una
di quelle cose in cui si può immettere e scoprire molto di peculiare;
la complessità non è un delitto, ma se la portate
fino alla soglia dell'oscurità,
più nulla sarà semplice. La complessità,
poi, che sia stata affidata alle tenebre, invece
di dichiararsi per quella peste che è in realtà, si agita intorno
come per confonderci con la tetra
illusione che l'insistenza
è la misura di ogni risultato e che ogni
verità dev'essere caligine. Gutturale com'è principalmente, la sofisticazione è quel che è sem-
pre stata - agli antipodi delle iniz-
iali grandi verità. «Parte strisciava, parte
si accingeva a strisciare, il resto
stava torpido nella tana». Nel procedere lento, sussul-
tante, nel gorgogliare e in tutte le minuzie - noi abbiamo la classica
moltitudine di piedi. A quale scopo! La verità non è l'Apollo
del Belvedere, non è la cosa formale. L'onda potrà sommergerla, se vuole.
Sappi però che ci sarà se dice:
«Ci sarò quando l'onda se n'è andata».
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non nei giorni di Adamo ed Eva, ma quando Adamo
era ancora solo; quando il fumo non c'era, e il colore
era bello, non per l'affinamento
di un'arte primitiva, ma per la sua stessa
originalità; e nulla c'era a modificarlo se non la
nebbia che saliva, e l'obliquo era una variante
del perpendicolare, semplice a vedersi e
a spiegarsi: non è
più così; né la fascia blu-rosso-gialla
di incandescenza che era il colore ha serbato il suo schema; è anch'essa una
di quelle cose in cui si può immettere e scoprire molto di peculiare;
la complessità non è un delitto, ma se la portate
fino alla soglia dell'oscurità,
più nulla sarà semplice. La complessità,
poi, che sia stata affidata alle tenebre, invece
di dichiararsi per quella peste che è in realtà, si agita intorno
come per confonderci con la tetra
illusione che l'insistenza
è la misura di ogni risultato e che ogni
verità dev'essere caligine. Gutturale com'è principalmente, la sofisticazione è quel che è sem-
pre stata - agli antipodi delle iniz-
iali grandi verità. «Parte strisciava, parte
si accingeva a strisciare, il resto
stava torpido nella tana». Nel procedere lento, sussul-
tante, nel gorgogliare e in tutte le minuzie - noi abbiamo la classica
moltitudine di piedi. A quale scopo! La verità non è l'Apollo
del Belvedere, non è la cosa formale. L'onda potrà sommergerla, se vuole.
Sappi però che ci sarà se dice:
«Ci sarò quando l'onda se n'è andata».
Informazioni
Autore | Maria Pia Dell'Omo |
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