Come primo archetipo affronteremo quello della Madre."Come l'estasi indotta dalla danza si sia tradotta in puro fatto estetico, nella migliore delle ipotesi, o, nella peggiore, abbia subito un processo di ostracismo nelle cosiddette comunità civili, è compito degli storici e degli antropologi rintracciare le cause. Tuttavia ci dedicheremo ad esplorare i miti e i relativi culti dell'antichità presenti nel bacino del Mediterraneo in quella sorta di koinè culturale pre-indoeuropea che interessava pressoché tutte le regioni che da millenni sono bagnate dal Mare Magnum, e tenteremo di capire come tali miti abbiano influenzato o addirittura costruito l'immaginario collettivo riguardante la danza in generale e la danza orientale in particolare. Ci piace pensare, infatti, che la danza orientale sia stata “la madre di tutte le danze” e che, come un relitto consegnatoci dai marosi della storia, essa si sia riaffacciata a un certo punto nella fantasia creativa delle donne e degli uomini moderni che, con passione e dedizione, liberandola a poco a poco della damnatio memoriae che essa aveva subìto, le stanno restituendo un nuovo fulgore."
Gli altri archetipi che tratto nel mio libro sono Shiva-Dioniso, ovvero l'androgino che danza, Eurinome la dea che crea danzando, da Ishtar a Salomè la dea che seduce, Da Athena a Kali la dea guerriera che danza, La danzatrice zingara da Esmeralda a Kuchuk Hanem, La danzatrice prostituta e le grandi orizzontali.