Puntata 14
Mercoledì 17 aprile in diretta su Radio Wellness dalle 12 alle 13 con Musica Senza Confini per parlare della tradizione bandistica.
In Italia secondo i dati di ANBIMA (L’Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome), abbiamo 1530 bande per sessantamila musicisti. Oltre ad una funzione educativa e di formazione musicale, le bande contribuiscono a mantenere accesa la luce della musica negli strati popolari del Paese e rappresentano anche un importante momento di aggregazione che coinvolge giovani e anziani.
Ma che cos’è una banda? Una banda musicale, o semplicemente banda, o anche orchestra di fiati è un complesso musicale formato esclusivamente da strumenti musicali a fiato e a percussione.
Nata come musica di accompagnamento a funzioni militari, civili e religiose vanta una lunga storia ma è spesso è bistrattata, come la “Cenerentola” del mondo musicale.
In realtà la banda, costituita spesso prevalentemente da musicisti amatoriali, tra cui alcuni  con formazione accademica, è presente nella vita delle comunità, accompagna i momenti importanti della vita civile e favorisce l’educazione musicale dei giovani in un paese come l’Italia in cui nella scuola non viene attribuito alla musica l’alto valore pedagogico che meriterebbe .
Attraverso l’incontro con tre rappresentanti del mondo bandistico in questa puntata indaghiamo sul ruolo sociale e culturale delle bande, soffermandoci in particolare sull’Italia con una maggiore attenzione alla Basilicata, che vanta la presenza di ben 313 bande musicali. Parleremo delle tipologie di bande, delle loro origini, del repertorio e della loro evoluzione.
Con noi Enrico Bruni, Direttore della Band Orchestra Marco Contarini della Città di Piazzola sul Brenta (PD) e in collegamento telefonico con Ferrandina, in provincia di Matera, Annamaria Mangieri, Presidente del Centro di culture e tradizioni popolari “Ernesto di Martino”, di cui fa parte il gran complesso bandistico "Salvatore Santeramo" - Centro di Martino Città di Ferrandina (MT) e un componente della banda, il clarinettista Camillo Irene.
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