MEDEA: LA LUNA PIENA con MARIA CASTRONOVO

19 apr 2018 · 1 h 52 min. 14 sec.
MEDEA: LA LUNA PIENA con MARIA CASTRONOVO
Capitoli

01 · Wolfgang Amadeus Mozart - Piano Concerto No. 21 Andante

2 sec.

Descrizione

Proseguendo la serie, Le donne nel Teatro Greco: stasera parleremo di Selene Plèzusa, in greco antico. La Luna che è andata verso se stessa, e che trionfa armata della sua...

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Proseguendo la serie, Le donne nel Teatro Greco: stasera parleremo di Selene Plèzusa, in greco antico. La Luna che è andata verso se stessa, e che trionfa armata della sua pienezza. Della pienezza di una sapienza titanica, primigenia, magica, inesprimibile; della pienezza di una Materia appena alitata dallo Spirito. La Luna che accompagna gli antichi segreti del mondo, la notte delle Menadi, del Sabba, delle coscienze erboristiche che raccolgono le radici terapeutiche irradiate dall’argento lunare al suo zenit. La luna che ci ha insegnato a scandire il Tempo molto prima del Sole. Quella che ci dona insonnia e inquietudine, e che fa impazzire i cani per insegnare loro a non aver paura. Che toglie il senno agli uomini e li trasforma in lupi. Che è sorella dei Titani e, come loro, è incatenata al suo viaggio sempre uguale, da miliardi di anni. Quella Luna che visibilmente si sposa col Sole, che tutta la ricopre dei suoi raggi nel plenilunio (nelle notti di Luna Nera invece le nozze sono segrete, nel lato oscuro della luna). La Luna che sposa il suo Sé, il suo Sole, come fosse un Rebis Alchemico, moltiplicando così a dismisura la sua Potenza. Una sigizia magica. Un tempo la Luna Piena purificava i cristalli e le radici delle piante mediche, e le erbe collocate sotto la sua luce, che sarebbero servite il giorno dopo a un bagno di purificazione. Nessuno faceva entrare in casa i raggi del plenilunio, perché avrebbe avuto gli incubi. Lasciando la Luna fuori dalla porta, invece i sogni sarebbero stati profetici.

Medea è la sacerdotessa di Luna, anzi tutte e due sono di stirpe titanica.

Chi è Medea? Adesso, ai tempi nostri, è una Sindrome che viene usata per classificare le donne che uccidono i figli per vendicarsi di un marito traditore. E su questo fa testo il dramma di Euripide (presentato alle Dionisie nel 431 a.C., terzo classificato). La storia è nota: Giasone vuole ripudiare ed esiliare Medea per sposare Creusa, la figlia del re Creonte, soprattutto per poter diventare suo erede al trono. Eppure Medea l’aveva aiutato nella sua conquista del Vello d’Oro, e con lui ha avuto due figli. Usa le sue conoscenze magiche e avvelena una veste preziosa che invia in dono alla principessa per le sue future nozze, nelle mani dei propri figli. La figlia di Creonte muore di quel veleno. Medea uccide i figli lasciando Giasone nella sua disperazione, e viene portata via dal Carro del Sole, astro che il mito riporta come fosse lo stesso padre di Medea. Euripide ci dona una raffinata conclusione: che nessuno giudichi Medea, perché solo gli Dei conoscono le vicende che accadono agli umani. E’ vero: Euripide è attento alle tempeste dell’animo umano, e ci consegna una Medea-Donna, furiosa della sua ferita, determinata come una luna piena, ma che non splende del suo SE’, piuttosto invece del suo EGO insultato e non riconosciuto. Tanto Erinni da trasformare i figli in uno strumento di vendetta. Se non fosse esistita questa Medea, avremmo dovuto inventarla. A tutti i nostri mali, questa Medea presa ad litteram, fa davvero un gran bene. Se per davvero, come dicevano i Greci, il tragico è consolatorio. E anche educativo, avrebbe aggiunto Aristotele. Molti spettatori sono usciti dal teatro riflettendo sul fatto che non si può provocare una donna a tal punto; meglio pensarci prima un centinaio di volte! Molte spettatrici sono uscite dal teatro riflettendo sul fatto che nessuna donna dovrebbe arrivare a compiere un crimine di tal genere. E non facciamo l’errore di considerare banale questa cosa.
Ma c’è altro da aggiungere, perché i Greci ne sapevano di più.

Pagina FB di Maria Castronovo: https://www.facebook.com/maria.castronovo2?fref=ts
Per chi è interessato, a questo link potrà trovare gratuitamente le mie quattro FABULE ARCANE ispirate alla FAMIGLIA DELLE FIGURE: Bagatto, Appeso, Amanti ed Eremita.
www.antiguatau.it/aggiornamenti…/pagine-varie/CASTRONOVO.htm
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Commenti
Isaura Borghi

Isaura Borghi

6 anni fa

ahaha non so perchè mi ritrovo molto in Medea 😉
Isaura Borghi

Isaura Borghi

6 anni fa

BELLISSIMO GRAZIE!!
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6 anni fa

BUONA NOTTE A TUTTI E GRAZIE!
Milva Fantoni

Milva Fantoni

6 anni fa

Buona notte a tutti e grazie
Pia Settimi

Pia Settimi

6 anni fa

quel viaggio era fantastico, il fiume che torna nel Mediterraneo penso sia il Rodano
Milva Fantoni

Milva Fantoni

6 anni fa

Io lo detesto proprio😂
Milva Fantoni

Milva Fantoni

6 anni fa

Maria è fantastica riuscirei anche a seguire una partita di calcio se facesse la telecronaca
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6 anni fa

Proseguendo la serie, Le donne nel Teatro Greco: stasera parleremo di Selene Plèzusa, in greco antico. La Luna che è andata verso se stessa, e che trionfa armata della sua pienezza. Della pienezza di una sapienza titanica, primigenia, magica, inesprimibile; della pienezza di una Materia appena alitata dallo Spirito. La Luna che accompagna gli antichi segreti del mondo, la notte delle Menadi, del Sabba, delle coscienze erboristiche che raccolgono le radici terapeutiche irradiate dall’argento lunare al suo zenit. La luna che ci ha insegnato a scandire il Tempo molto prima del Sole. Quella che ci dona insonnia e inquietudine, e che fa impazzire i cani per insegnare loro a non aver paura. Che toglie il senno agli uomini e li trasforma in lupi. Che è sorella dei Titani e, come loro, è incatenata al suo viaggio sempre uguale, da miliardi di anni. Quella Luna che visibilmente si sposa col Sole, che tutta la ricopre dei suoi raggi nel plenilunio (nelle notti di Luna Nera invece le nozze sono segrete, nel lato oscuro della luna). La Luna che sposa il suo Sé, il suo Sole, come fosse un Rebis Alchemico, moltiplicando così a dismisura la sua Potenza. Una sigizia magica. Un tempo la Luna Piena purificava i cristalli e le radici delle piante mediche, e le erbe collocate sotto la sua luce, che sarebbero servite il giorno dopo a un bagno di purificazione. Nessuno faceva entrare in casa i raggi del plenilunio, perché avrebbe avuto gli incubi. Lasciando la Luna fuori dalla porta, invece i sogni sarebbero stati profetici. Medea è la sacerdotessa di Luna, anzi tutte e due sono di stirpe titanica. Chi è Medea? Adesso, ai tempi nostri, è una Sindrome che viene usata per classificare le donne che uccidono i figli per vendicarsi di un marito traditore. E su questo fa testo il dramma di Euripide (presentato alle Dionisie nel 431 a.C., terzo classificato). La storia è nota: Giasone vuole ripudiare ed esiliare Medea per sposare Creusa, la figlia del re Creonte, soprattutto per poter diventare suo erede al trono. Eppure Medea l’aveva aiutato nella sua conquista del Vello d’Oro, e con lui ha avuto due figli. Usa le sue conoscenze magiche e avvelena una veste preziosa che invia in dono alla principessa per le sue future nozze, nelle mani dei propri figli. La figlia di Creonte muore di quel veleno. Medea uccide i figli lasciando Giasone nella sua disperazione, e viene portata via dal Carro del Sole, astro che il mito riporta come fosse lo stesso padre di Medea. Euripide ci dona una raffinata conclusione: che nessuno giudichi Medea, perché solo gli Dei conoscono le vicende che accadono agli umani. E’ vero: Euripide è attento alle tempeste dell’animo umano, e ci consegna una Medea-Donna, furiosa della sua ferita, determinata come una luna piena, ma che non splende del suo SE’, piuttosto invece del suo EGO insultato e non riconosciuto. Tanto Erinni da trasformare i figli in uno strumento di vendetta. Se non fosse esistita questa Medea, avremmo dovuto inventarla. A tutti i nostri mali, questa Medea presa ad litteram, fa davvero un gran bene. Se per davvero, come dicevano i Greci, il tragico è consolatorio. E anche educativo, avrebbe aggiunto Aristotele. Molti spettatori sono usciti dal teatro riflettendo sul fatto che non si può provocare una donna a tal punto; meglio pensarci prima un centinaio di volte! Molte spettatrici sono uscite dal teatro riflettendo sul fatto che nessuna donna dovrebbe arrivare a compiere un crimine di tal genere. E non facciamo l’errore di considerare banale questa cosa. Ma c’è altro da aggiungere, perché i Greci ne sapevano di più. Pagina FB di Maria Castronovo: https://www.facebook.com/maria.castronovo2?fref=ts Per chi è interessato, a questo link potrà trovare gratuitamente le mie quattro FABULE ARCANE ispirate alla FAMIGLIA DELLE FIGURE: Bagatto, Appeso, Amanti ed Eremita. www.antiguatau.it/aggiornamenti…/pagine-varie/CASTRONOVO.htm
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6 anni fa

Eh si!
Jason Nenna

Jason Nenna

6 anni fa

😰....ciao a tutti meno male che hanno inventato il podcast
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6 anni fa

Ciao Giasone 😄
Jason Nenna

Jason Nenna

6 anni fa

Giasone volevo scrivere
Jason Nenna

Jason Nenna

6 anni fa

Noooo Maria Jason sta sera che arrivo tardiiiiiii
Milva Fantoni

Milva Fantoni

6 anni fa

😂😂😂
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6 anni fa

Ciao Erika
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6 anni fa

Ciao Milva!
Milva Fantoni

Milva Fantoni

6 anni fa

Buona sera
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6 anni fa

Proseguendo la serie, Le donne nel Teatro Greco: stasera parleremo di Selene Plèzusa, in greco antico. La Luna che è andata verso se stessa, e che trionfa armata della sua pienezza. Della pienezza di una sapienza titanica, primigenia, magica, inesprimibile; della pienezza di una Materia appena alitata dallo Spirito. La Luna che accompagna gli antichi segreti del mondo, la notte delle Menadi, del Sabba, delle coscienze erboristiche che raccolgono le radici terapeutiche irradiate dall’argento lunare al suo zenit. La luna che ci ha insegnato a scandire il Tempo molto prima del Sole. Quella che ci dona insonnia e inquietudine, e che fa impazzire i cani per insegnare loro a non aver paura. Che toglie il senno agli uomini e li trasforma in lupi. Che è sorella dei Titani e, come loro, è incatenata al suo viaggio sempre uguale, da miliardi di anni. Quella Luna che visibilmente si sposa col Sole, che tutta la ricopre dei suoi raggi nel plenilunio (nelle notti di Luna Nera invece le nozze sono segrete, nel lato oscuro della luna). La Luna che sposa il suo Sé, il suo Sole, come fosse un Rebis Alchemico, moltiplicando così a dismisura la sua Potenza. Una sigizia magica. Un tempo la Luna Piena purificava i cristalli e le radici delle piante mediche, e le erbe collocate sotto la sua luce, che sarebbero servite il giorno dopo a un bagno di purificazione. Nessuno faceva entrare in casa i raggi del plenilunio, perché avrebbe avuto gli incubi. Lasciando la Luna fuori dalla porta, invece i sogni sarebbero stati profetici. Medea è la sacerdotessa di Luna, anzi tutte e due sono di stirpe titanica. Chi è Medea? Adesso, ai tempi nostri, è una Sindrome che viene usata per classificare le donne che uccidono i figli per vendicarsi di un marito traditore. E su questo fa testo il dramma di Euripide (presentato alle Dionisie nel 431 a.C., terzo classificato). La storia è nota: Giasone vuole ripudiare ed esiliare Medea per sposare Creusa, la figlia del re Creonte, soprattutto per poter diventare suo erede al trono. Eppure Medea l’aveva aiutato nella sua conquista del Vello d’Oro, e con lui ha avuto due figli. Usa le sue conoscenze magiche e avvelena una veste preziosa che invia in dono alla principessa per le sue future nozze, nelle mani dei propri figli. La figlia di Creonte muore di quel veleno. Medea uccide i figli lasciando Giasone nella sua disperazione, e viene portata via dal Carro del Sole, astro che il mito riporta come fosse lo stesso padre di Medea. Euripide ci dona una raffinata conclusione: che nessuno giudichi Medea, perché solo gli Dei conoscono le vicende che accadono agli umani. E’ vero: Euripide è attento alle tempeste dell’animo umano, e ci consegna una Medea-Donna, furiosa della sua ferita, determinata come una luna piena, ma che non splende del suo SE’, piuttosto invece del suo EGO insultato e non riconosciuto. Tanto Erinni da trasformare i figli in uno strumento di vendetta. Se non fosse esistita questa Medea, avremmo dovuto inventarla. A tutti i nostri mali, questa Medea presa ad litteram, fa davvero un gran bene. Se per davvero, come dicevano i Greci, il tragico è consolatorio. E anche educativo, avrebbe aggiunto Aristotele. Molti spettatori sono usciti dal teatro riflettendo sul fatto che non si può provocare una donna a tal punto; meglio pensarci prima un centinaio di volte! Molte spettatrici sono uscite dal teatro riflettendo sul fatto che nessuna donna dovrebbe arrivare a compiere un crimine di tal genere. E non facciamo l’errore di considerare banale questa cosa. Ma c’è altro da aggiungere, perché i Greci ne sapevano di più. Pagina FB di Maria Castronovo: https://www.facebook.com/maria.castronovo2?fref=ts Per chi è interessato, a questo link potrà trovare gratuitamente le mie quattro FABULE ARCANE ispirate alla FAMIGLIA DELLE FIGURE: Bagatto, Appeso, Amanti ed Eremita. www.antiguatau.it/aggiornamenti…/pagine-varie/CASTRONOVO.htm
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6 anni fa

Io ci sono.
Luana Rigato

Luana Rigato

6 anni fa

Si sente benissimissimo buonaseraaaa
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6 anni fa

BUONA SERA!
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Autore WEB RADIO VISIONE ALCHEMICA
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