Questo è il racconto di Maria la rossa di Port’Alba, uccisa dall’ignoranza della gente.Viveva a
Napoli, tanti anni fa, all’interno delle mura cittadine, una donna molto bella che chiamavano Maria la rossa, a causa del colore dei capelli, che amava essendo ricambiata un ragazzo di nome Michele, il quale però abitava al fuori delle mura in modo che i due innamorati non si erano mai potuti abbracciare: grande felicità fu perciò per essi quando aprirono Port’Alba, che il popolo aveva denominato “Sciuscella”, perché adesso potevano vedersi tutti i giorni e fare all’
amore.Tuttavia, ogni volta che tentavano di oltrepassare la porta, una forza sovrannaturale glielo impediva, una forza cui non sapevano dare spiegazione, come se si trattasse di una maledizione.Dopo un certo numero di giornate si arresero, e Maria cominciò a trascurarsi, non mangiava, si fece così magra da diventare pelle ed ossa, gli occhi infossati, divenne così brutta che la gente credeva che fosse una strega, e allora la rinchiuse in una gabbia appesa proprio sotto l’arco di Port’Alba, finché la donna morì di fame e di sete.Il fantasma di Maria la rossa però è rimasto lì, in quella zona che prima si chiamava Largo Mercatiello, oggi Foro Carolino o Piazza Dante, e molte persone una volta scesa la notte l’ha visto vagare intorno senza pace, per trovare il suo innamorato.Secondo un’altra versione della leggenda, invece, Maria la Rossa sposò Michele che ella era appena ventenne, e un giorno di mal tempo, mentre stavano camminando per strada, un fulmine colpì il ragazzo che morì sul colpo.La rossa, dal dolore, si chiuse in casa e non usciva più, ma la gente pensò che non volesse nascondere di essere diventata una strega, e che l’aveva ucciso lei Michele, con una stregoneria.Quando entrarono a casa sua videro che era diventata molto magra, bruttissima, e dunque le fecero ciò che vi ho raccontato sopra.Adesso, nelle notti nerissime e senza
Luna, se si sente la voce rabbiosa di Maria, che lancia anatemi a chi passa per il Foro Carolino.
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