Lettera #73 La crisi bancaria aiuta i conti delle Big Bank USA: non è un paradosso?

19 apr 2023 · 5 min. 30 sec.
Lettera #73 La crisi bancaria aiuta i conti delle Big Bank USA: non è un paradosso?
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Dopo alcune settimane turbolente, la calma sembra al momento tornata sulle borse. Da metà marzo, quando la crisi di alcune banche sembrava potesse trascinare al ribasso tutti i mercati, le...

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Dopo alcune settimane turbolente, la calma sembra al momento tornata sulle borse. Da metà marzo, quando la crisi di alcune banche sembrava potesse trascinare al ribasso tutti i mercati, le azioni mediamente hanno guadagnato il 7% con molte Borse europee in forte spinta.

Sul fronte obbligazionario i tassi di interesse sono leggermente diminuiti e i prezzi delle obbligazioni sono aumentati di conseguenza. E c'è stata anche una ripresa delle materie prime dopo che l’Opec + ha ridotto l’offerta di barili di oro nero, mentre l’oro giallo sta flirtando con i massimi storici.

Si respira, insomma, meno nervosismo e c’è anche della logica, poiché sul fronte economico la produzione industriale nella zona euro è aumentata del 2% a febbraio, superando le aspettative.

I prezzi dell'energia più bassi e l'allentamento delle catene di approvvigionamento forniscono poi un vento favorevole, mentre in Cina il recupero prosegue e questa mattina gli indici cinesi hanno chiuso in verde dopo l'annuncio di una crescita più sostenuta del Paese nel primo trimestre al 4,5% e un rimbalzo delle vendite al dettaglio a marzo del 10,6% su un anno.

Il settore immobiliare cinese sembra finalmente riprendersi, mentre le vendite nel settore del lusso stanno tornando a livelli record tanto che settimana scorsa LVMH, il colosso del lusso francese, ha annunciato vendite nel primo trimestre superiori del doppio (!) nel mondo, grazie anche alla normalizzazione del mercato dell’Ex Celeste Impero.

Anche il continuo rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti ha contribuito al miglioramento dell'umore. A marzo, la variazione annua dei prezzi al consumo ha raggiunto il 5%, inferiore al 5,2% previsto dal mercato e in sensibile calo rispetto al mese precedente (6%). Il mercato si aspetta che l'inflazione continui a diminuire. Dopo aver toccato un picco del 9,1%, l'impennata dei prezzi è tornata intorno al 5% a fine marzo (ancora lontana dal target del 2%), in particolare grazie al calo dei prezzi dell'energia (soprattutto per il gas naturale che è tornato ai livelli precedenti alla guerra in Ucraina).
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Autore SoldiExpert SCF
Organizzazione SoldiExpert SCF
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