LEROS ON FIRE 1943-2023 | Luciano ALBERGHINI MALTONI e Nikos KAFENTZIS
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Descrizione
LEROS (GRECIA) – ROMA Luciano Alberghini Maltoni dialoga con Nikos Kafentzis in occasione dell’ottantesino anniversario della battaglia di Leros. Luciano Alberghini Maltoni, romano classe 1952, tra i primi ad occuparsi...
mostra di piùLuciano Alberghini Maltoni dialoga con Nikos Kafentzis in occasione dell’ottantesino anniversario della battaglia di Leros.
Luciano Alberghini Maltoni, romano classe 1952, tra i primi ad occuparsi delle vicende del Dodecaneso Italiano, ha progettato e realizzato nel 1997, l’unico sito tematico italiano sull’argomento www.dodecaneso.org. Ha pubblicato il libro “Prima del Radar” (Ascolta il podcast) sulle tecniche della difesa antiaerea italiana e “Rodi sogno infranto” sulla storia dell’isola durante l’occupazione italiana. Nel 2016 ha diretto e finanziato nell’isola di Leros, il restauro conservativo di un manufatto militare italiano della II.a G.M. chiamato “Muro d’Ascolto”.
Nikos Kafentzis 35 years old. I have studied Engineering and I work as a load control coordinator in an international airline. Leros is the birthplace of my mother and since I was a little kid, I remember myself walking around the hills of the island and exploring abandoned Italian military fortifications. All that passion never stopped and accompanies me on the research and the process of preservation of Leros modern military history since then.Furthermore, I collect WW2 militaria, documents and photos related to Leros and Dodecanese and I manage the Facebook group “The Battle of Leros 1943”, where news and updates, regarding the Battle of Leros and the Italian occupation of the island, are posted on a regular base. https://www.facebook.com/groups/leros1943
Mi chiamo Nikos Kafentzis. Ho 35 anni. Ho studiato Ingegneria e lavoro come coordinatore del controllo del carico in una compagnia aerea internazionale. Leros è il luogo di nascita di mia madre e fin da bambino ricordo di me stesso che passeggiavo per le colline dell’isola ed esploravo le fortificazioni militari italiane abbandonate. Tutta quella passione non si è mai fermata e da allora mi accompagna nella ricerca e nel processo di conservazione della storia militare moderna di Leros. Inoltre, raccolgo militaria, documenti e foto della Seconda guerra mondiale relativi a Leros e al Dodecaneso e gestisco il gruppo Facebook “La battaglia di Leros 1943”, dove vengono pubblicate notizie e aggiornamenti, riguardanti la battaglia di Leros e l’occupazione italiana dell’isola, su una base regolare.
La battaglia di Leros (ottobre-novembre 1943) vide gli italiani combattere al fianco degli ex nemici inglesi ma ora alleati, per la difesa dell’ultima isola del Dodecaneso Italiano contro i tedeschi che avevano già occupato, dopo l’armistizio dell’8 settembre, quasi tutte le isole dell’Egeo. Per due mesi centinaia di aerei della Luftwaffe bombardarono l’isola senza tregua sino all’assalto finale delle truppe scelte tedesche sia dal mare sia paracadutate dal cielo il 12 novembre 1943. Dopo 4 giorni di aspri combattimenti la guarnigione italo britannica si arrese avendo subito gravi perdite. Perché un isola di appena 54 kmq (senza neppure un aeroporto ma con una grande base navale) fu contesa con tale accanimento tra i due schieramenti? La risposta va cercata sulla sponda opposta del Mar Egeo ovvero in Turchia, nazione che manteneva un ambigua neutralità strizzando un occhiolino ora alla Germania ora agli Alleati, Churchill voleva gli aeroporti turchi per bombardare i pozzi di petrolio della Romania (unico rifornimento della Germania) e avanzare nei Balcani per bloccare la penetrazione russa. A questo fine era necessario che la Turchia scendesse in campo con gli Alleati. Dopo aver perso Rodi e Kos tra il settembre e l’ottobre del 1943, Churchill doveva dimostrare alla Turchia che gli Alleati erano più forti e perciò aveva spedito a Leros (ultima roccaforte rimasta) un forte contingente di truppe e mezzi. Per la stessa ma opposta ragione, la Germania, ormai quasi padrona delle isole del Dodecaneso non poteva rinunciare alla conquista dell’ultima roccaforte presidiata dagli italo britannici. Il Comando strategico germanico OKW non lesinò truppe e materiali per vincere a Leros, centinaia di preziosi velivoli della Luftwaffe furono sottratti dal traballante fronte russo e inviati in Grecia mentre la Wehrmacht spedì le sue migliori truppe d’assalto, i veterani del disciolto Africakorps e l’elite ovvero i paracadutisti, per conquistare a tutti i costi l’isola. Il risultato fu raggiunto nonostante le pesanti perdite subite dai paracadutisti, la superiorità aerea della Luftwaffe che martellava senza sosta le batterie contraeree gestite dai marinai italiani e la base navale fu l’elemento chiave per la vittoria. La Germania nazista vinse a Leros ma questa fu l’ultima vittoria del III.o Reich ed emblematicamente questo fu l’ultimo bollettino di guerra emesso dallo Stato Maggiore germanico. Sfugge a gran parte della storiografia moderna il fatto che in quella piccola isola del Mar Egeo si decisero le sorti finali della II.a Guerra Mondiale, dopo la conquista di Leros la Turchia non entrò in guerra a fianco degli Alleati (lo fece solo nel 1945 quando ormai la Germania era agonizzante), il petrolio dei pozzi di Ploesti continuò per un bel pezzo a rifornire la Wehrmacht, gli Alleati non poterono avanzare dalla Romania verso i Balcani e quindi bloccare l’avanzata dell’Armata Rossa verso Occidente, anche questa volta il formidabile intuito strategico di Churchill aveva visto giusto mentre in campo alleato molti avevano giudicato la strenua difesa di quell’isoletta “ a Churchill’s folly” ossia una follia di Churchill. A Radio Giano raccontiamo, in occasione dell’ 80.o anniversario, questa battaglia quasi dimenticata che avrebbe potuto cambiare il finale della guerra.
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Commenti
Dimitri Paschali
1 anno fa