Le mie gare: Vienna City Marathon 2019 - Mezza maratona
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Descrizione
Secondo episodio del filone delle mie gare. Però vado a ripescare una mia vecchia gara, corsa esattamente un anno fa: la mia prima mezza maratona, alla Vienna City Marathon 2019....
mostra di piùNon era la prima volta che raggiungevo i 21km, lo avevo già fatto in allenamento, ma lo era per la prima volta in gare ufficiali.
Questo è stato il primo grande obiettivo che io ed i miei amici ci siamo dati, quando molti mesi prima avevamo deciso di iniziare a fare sul serio con la corsa.
L’idea era quella di abbinare un viaggio di 4-5 giorni ad una mezza maratona, distanza per noi sfidante (eravamo tutti dei super principianti), ma non impossibile.
Ed allora abbiamo iniziato ad allenarci, spesso insieme, in 4 o 5 persone.
Siamo arrivati a Vienna 3 giorni prima della gara, il 4 aprile. La gara si sarebbe poi tenuta domenica 7.
Ed abbiamo fatto i turisti per tutti e 3 i giorni, andando il 5 a ritirare il pettorale + il pacco gara. Pacco ricco di gadget, integratori e cose così, ma senza maglietta. Che, considerato il costo elevato di iscrizione (80€, se non ricordo male) è stato molto caro. La maglietta, che a me non piaceva neanche molto, te la potevi comprare a parte, alla modica cifra di 40€ o giù di lì.
L’expo era davvero super: tantissimi stand, dove poter perdere un bel po’ di tempo, tra abbigliamento, alimentazione, materiali.
Siamo arrivati al giorno della gara già stanchi, perché fare tantissimi km e stare sulle gambe per 3 giorni di fila non è esattamente lo scarichino ideale per una gara. Ma noi non eravamo andati lì per fare il personal best, ma per vivere un’esperienza.
E questo, nel bene o nel male, c’è stato. Sicuramente non me la scorderò.
Il clima, nonostante i nostri timori, era ottimo. C’era un po’ di vento, cosa che non ci saremmo mai aspettati, nei giorni precedenti, ma alla domenica le condizioni metereologiche erano ottime. Sole e temperatura fresca, ma nemmeno troppo.
Tantissime persone, circa 42mila. Questo perché in contemporanea c’erano la maratona, la mezza, la 10km e una staffetta 3x7km.
L’organizzazione non è stata tedesca (e non solo perché eravamo in Austria, in verità). Infatti, alla faccia di chi parla male degli italiani, noi abbiamo rispettato la griglia assegnataci, a differenza di tanti altri, che pur non essendo esattamente dei fulmini di guerra, sono partiti con noi o davanti a noi.
Questo ha comportato che si sia stati costretti a superare persone per tutti e 21 i km. E non è che si sia fatto questo tempo record, anche perché proprio per le tante persone sul percorso era difficile riuscirci. Eri costretto a rallentare ed accelerare di continuo. I primi 2 km, da quante persone c’erano, le abbiamo fatte con una corsetta blanda, per non finire in collo a chi ci stava davanti. Senza calcolare che siamo partiti tutti con i polpacci induritissimi da 3 giorni di turismo sfrenato e la paura che un crampo potesse colpirci da un momento all’altro.
I ristori erano fornitissimi e ben segnalati, però molto affollati di persone. Al punto che per molti metri eri costretto a camminare in mezzo alla plastica dei bicchieri o peggio, dovevi stare attento a non fare come nei cartoni e scivolare sulle bucce di banana. Le persone sarebbero dovute essere più educate nel gettare i rifiuti a bordo strada, come minimo, se non nei bidoni.
Però il percorso era davvero splendido, con passaggi in molti punti turistici della città ed arrivo in centrissimo. Siamo anche partiti e passati nelle strade che Eliud Kipchoge ha utilizzato per l’Ineos 159, al Prater, dove è sceso sotto le due ore in maratona.
La gara, tuttavia, non era completamente pianeggiante. Anzi, dopo i primi km, tendeva a salire, per poi scendere sul finale.
Moltissimo pubblico, tante persone che suonavano, cantavano, incitavano, davano il 5. L’ambiente è sicuramente una delle cose che ricorderò a lungo.
Alla fine, nonostante tutto, siamo arrivati tutti e 3 praticamente in contemporanea, chiudendo in un’ora e 58 o giù di lì. Non un tempo strepitoso, ma, come detto, non eravamo lì per quello.
Siamo stati partecipi di una splendida giornata, in una città molto elegante, che merita sicuramente una visita.
La nostra esperienza si è chiusa con la meritata medaglia fatta a stella ed una doccia ghiacciata in una tenda presa direttamente dall’esercito austo-ungarico. Anche quella, in un certo senso, non la scorderò mai.
Non è certo una gara “da personale”, per l’altitudine e per la grande affluenza, anche di persone non esattamente atletiche. Ricordo che attorno al quinto km abbiamo sorpassato un ragazzo già in evidente grossa difficoltà. Purtroppo, non viene richiesta alcuna visita medica (che noi comunque avevamo fatta, e che consiglio a tutti) e se ci sono persone poco lungimiranti si rischia grosso. Tant’è che abbiamo poi scoperto qualche giorno dopo che uno ci aveva proprio lasciato le penne.
Ed il costo è elevato, anche in relazione al pacco gara ed ai servizi offerti. Anche se mi rendo conto che non sia uno scherzo gestire 42mila persone + tutto il personale che ci lavora.
Tuttavia, partecipare ad un evento con così tante persone è stato speciale. E alcune sensazioni, alcuni istanti li ricordo tutt’ora con grande affetto.
L’idea di abbinare un viaggio ad una gara è stata certamente azzeccata. Quello che abbiamo imparato, a nostre spese, è che sarebbe stato meglio arrivare più a ridosso della mezza, così da non sfiancarci troppo nei giorni precedenti la gara. Spostando piuttosto la parte turistica nei giorni a seguire. Ripeto: non eravamo lì per fare chissà quale tempo e lo spirito non era quello. Però già che sei lì, non vuoi fare brutta figura.
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Autore | Lorenzo Maggiani |
Organizzazione | Lorenzo Maggiani |
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