La Storia degli occhiali

7 gen 2024 · 16 min. 12 sec.
La Storia degli occhiali
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Il podcast è tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale web radio/TV. I problemi di vista esistono da quando esiste l’uomo, ma ci vollero secoli...

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Il podcast è tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale web radio/TV. I problemi di vista esistono da quando esiste l’uomo, ma ci vollero secoli prima che venisse trovata una soluzione. I primi a parlarne furono i Romani: nel I secolo a.C., Cicerone si lamentava del fatto che, essendo ormai vecchio, era costretto a farsi leggere i testi da uno schiavo. Seneca pare indicare nelle sfere di vetro un mezzo per ingrandire le immagini Lo storico Plinio racconta che l’imperatore Nerone guardava i giochi del circo attraverso uno smeraldo levigato, usandolo come lente. Nel corso dei secoli diversi popoli studiarono un modo per correggere i difetti della vista: verso il 900 d.C. sia gli Arabi che i Cinesi fecero numerosi esperimenti, ma senza ottenere grandi risultati. La prima invenzione arrivò solo alla fine del 1200: il frate domenicano Alessandro della Spina creò delle lenti convesse, utili per le persone che vedevano male da vicino (presbiti). Tuttavia, la fabbricazione delle lenti era una procedura molto complessa e pochi artigiani erano in grado di realizzarle con successo Già dal 1100 la Repubblica di Venezia, cogliendo l'importanza di mantenere segreta l'arte della produzione del vetro, confinò le fornaci sull'isola di Murano con la scusa che fossero pericolose in una città costruita per lo più con legno del Cadore e della Carnia, e pertanto vietava ogni fonte di traffico a forestieri e veneziani, sia interna sia esterna. Gli occhiali si diffusero inizialmente tra le persone più anziane e anche Francesco Petrarca, che a sessant’anni iniziò a perdere la sua eccellente vista, si trovò irrimediabilmente costretto a ricorrere all’uso degli occhiali. Ruggero Bacone (1214-1294), filosofo e alchimista inglese, fu il primo a descrivere l’utilizzo delle lenti, nel 1262.
L’uso degli occhiali ebbe una grande diffusione in Inghilterra, sino a tutto il XVII secolo. Risalgono a questo periodo varie pubblicazioni dell’astronomo e matematico tedesco Giovanni Keplero (1571-1630), in cui spiegava il corretto uso che si doveva fare delle lenti in vetro e in particolare la differenza tra lenti concave e lenti convesse. Si deve invece ad uno dei padri fondatori dei moderni Stati Uniti e grande scienziato, Benjamin Franklin (1706-1790) l'invenzione delle lenti bifocali, mentre verso la fine dell’800 furono inventate le prime lenti a contatto per opera del tedesco Adolf Eugen Fick (1852-1937). All’inizio gli occhiali erano fatti da due lenti di cristallo di rocca, tenute assieme da strisce di cuoio che si legavano dietro alla testa. Con l’evoluzione delle lenti e delle montature, si passò da un semplice strumento da portare occasionalmente ad occhiali che oggi si indossano permanentemente per correggere qualunque tipo di difetto visivo Gli occhiali furono un miglioramento rispetto alle lenti di ingrandimento, poiché permettono di vedere nitidamente gli oggetti nella loro dimensione reale. I primi occhiali si appoggiavano direttamente sul naso, come una sorta di pince-nez. L'aggiunta delle stanghette è attestata nel dipinto Adorazione dei magi di Pieter Brueghel il vecchio del 1564. I primi occhiali, dotati di lenti convesse, rimediavano alla presbiopia (la difficoltà a mettere a fuoco da vicino). La loro diffusione a partire dal XIV secolo ebbe anche conseguenze sull'economia: allungò la vita lavorativa a coloro le cui attività richiedono una buona vista da vicino. Inoltre la possibilità di usare gli occhiali incoraggiò l'invenzione di strumenti di precisione, e lo studio e la produzione delle lenti favorì lo sviluppo dell'ottica. La prima industrializzazione dell'occhiale, in Italia, avvenne nel 1878 per opera di Angelo Frescura che aprì la fabbrica a Calalzo di Cadore, dando inizio a quello che è diventato il distretto industriale dell'occhiale. A Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, esiste il MUSEO DELL’OCCHIALE” interamente dedicato a questo importante ausilio e alla sua evoluzione tecnologica. Nonostante il problema della vista fosse diffuso e dilagante, le OPERE D’ARTE rappresentanti soggetti con occhiali sono estremamente rare nel corso della storia. L’occhiale è apparso a più riprese, seppur sporadiche, dal Trecento passando per Caravaggio e arrivando ai contemporanei come Otto Dix, diventando un simbolo di cecità, fine intelligenza o rappresentazione di uno status alto e importante. Inizialmente odiato e bistrattato, non si creò felicemente e prepotentemente spazio nella storia dell’arte occidentale, ma venne accolto con parsimoniosa calma e accettato quasi con rassegnazione, diventando, oggi, uno degli accessori più amati del mercato della moda.
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Autore Augusta Casagrande
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