La Roma che vorrei - La vocazione produttiva della Capitale - S 1 E 3
10 ott 2020 ·
7 min. 31 sec.
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Descrizione
Roma viene spesso dipinta come una città in lento ed inesorabile declino, sonnacchiosa e pigra, spesso trincerata dentro le mura dei palazzi della politica e della pubblica amministrazione, impermeabile all'innovazione...
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Roma viene spesso dipinta come una città in lento ed inesorabile declino, sonnacchiosa e pigra, spesso trincerata dentro le mura dei palazzi della politica e della pubblica amministrazione, impermeabile all'innovazione tecnologica, insensibile al dinamismo imprenditoriale e priva di fermenti sociali e culturali.
Questa immagine stereotipata della capitale, seppur non corrispondente alla realtà, ha avuto quale conseguenza quella di inibire la classe politica romana, rendendola incapace di leggere con anticipo i processi di trasformazione produttiva della città.
E' necessario sfatare un falso mito. Roma non è una città spenta. Al contrario è una città produttiva, che però fatica ad esprimere al massimo le proprie potenzialità. Aver declassato la Capitale ad una città come tutte le altre, le ha fatto perdere la sua vocazione naturale di guida del Paese.
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Questa immagine stereotipata della capitale, seppur non corrispondente alla realtà, ha avuto quale conseguenza quella di inibire la classe politica romana, rendendola incapace di leggere con anticipo i processi di trasformazione produttiva della città.
E' necessario sfatare un falso mito. Roma non è una città spenta. Al contrario è una città produttiva, che però fatica ad esprimere al massimo le proprie potenzialità. Aver declassato la Capitale ad una città come tutte le altre, le ha fatto perdere la sua vocazione naturale di guida del Paese.
Informazioni
| Autore | Riccardo Corbucci |
| Organizzazione | Riccardo Corbucci |
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