La gemma nel vestito

3 dic 2022 · 5 min. 27 sec.
La gemma nel vestito
Descrizione

C’era una volta l’India, un paese lontano lontano, dove le strade erano piene di polvere e chi era ricco era ricco sul serio e chi era povero era povero veramente:...

mostra di più
C’era una volta l’India, un paese lontano lontano, dove le strade erano piene di polvere e chi era ricco era ricco sul serio e chi era povero era povero veramente: possedeva solo le vesti che indossava e girava il paese cercando fortuna ed elemosinando del cibo. Un giorno un uomo, pieno di polvere e di fatica e tanto povero da non ricordare più il sapore del vino e del cibo, giunse alla casa di un vecchio amico.
L’amico lo fece accomodare, gli fece stendere le gambe e riposare le membra, gli fece adagiare le braccia su morbidi cuscini; gli offrì piatti raffinati, insaporiti e arricchiti dai mille profumi e sapori di tante spezie, specialità di quel paese lontano. E gli versò del vino che scese nella sua gola come un nettare divino, come ambra, come un magico liquido celeste. L’uomo povero si ubriacò e subito si addormentò. L’amico lo guardava dormire, provando pena per lui; decise di aiutarlo.
Ma in quel mentre giunse, accaldato per la corsa e per l’affanno, un messaggero del maharajà, che gli riferì che lo si richiedeva per importanti affari in una città lontana. L’amico, però, prima di andare via si avvicinò all’uomo ubriaco e addormentato e cucì nella sua veste un gioiello di rara bellezza e forma e di grande valore, certo che al suo risveglio l’uomo lo avrebbe trovato e che avrebbe così iniziato una vita diversa, fatta di vesti nuove e cibo e bevande tutti i giorni e la certezza di poter dormire in un giaciglio comodo e caldo. E di poter abbracciare, la notte, l’amore; di poter infine eccellere in un campo, come è dato a ogni uomo e a ogni donna che viva nel benessere. L’uomo però al suo risveglio non si accorse di nulla: si mise in viaggio per altre regioni del suo grande paese senza sospettare di essere ricco, con le sue vesti logore, e come unica proprietà un recipiente di latta.
Giunse in una città e incontrò un bambino magro magro, con gli occhi grandi e il corpo scheletrico: avrebbe voluto aiutarlo, avrebbe voluto regalargli del latte, scaldarlo con dei panni caldi, ma non poteva fare niente: si sentiva le mani vuote e il cuore gonfio di pena. Lo guardò andare via, sulle sue gambine malferme, mentre lo salutava con i suoi occhi grandi e gentili. Giunse in un’altra città dove rimase a lungo: in quel paese nessuno dava l’elemosina, non c’erano monasteri o luoghi di ricovero per i poveri e l’uomo era talmente debole che non riusciva ad andare via, ad affrontare la strada per trovare un posto migliore. Si nutriva di bacche ed erba, ma più spesso assaggiava la polvere della strada. Proprio qui lo incontrò il suo antico amico che gli disse: «Che cosa assurda, vecchio mio! Come mai ti sei ridotto così per procurarti da mangiare e vestire?». Gli porse il braccio e lo aiutò ad alzarsi; lo accompagnò al suo serraglio dove lo attendevano servitori, e cibo fresco e vesti pulite. Allora, dopo che l’uomo si fu rifocillato, ebbe mangiato a volontà e bevuto, dopo che si fu lavato e cambiato, l’amico prese la vecchia veste dell’uomo e gli mostrò, ancora là dove lui stesso l’aveva cucito, il gioiello di inestimabile valore, di grande purezza e bellezza. «È sempre stato qui e tu non lo sapevi, amico mio», gli disse. «Eri ricco e lo sei anche adesso».
L’uomo povero non credeva ai propri occhi: il gioiello riluceva tra le sue mani e in un attimo vide tutto ciò che avrebbe potuto essere: del cibo caldo per il bambino dagli occhi grandi e gentili; vesti per tutti i poveri della città; banchetti sontuosi nei quartieri più poveri; e poi canti, danze, letture, poesie, tutto ciò che rende la vita più bella quando il cibo e le vesti non mancano. E lui aveva avuto con sé da tanto tempo questa fonte inesauribile di benefici senza accorgersene.
«Che stupido sono stato! – esclamò abbracciando l’amico – Ero così abituato alla mia misera condizione che non cercavo in alcun modo di trasformarla. Adesso capisco che la ricchezza e la felicità non stanno in un qualche posto lontano e irraggiungibile ma fanno parte della vita. Basta solo scoprirle».

Questa parabola è raccontata nel Sutra del Loto.
mostra meno
Informazioni
Autore Paola Camiciottoli
Organizzazione Paola Camiciottoli
Sito -
Tag
-

Sembra che non tu non abbia alcun episodio attivo

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Corrente

Copertina del podcast

Sembra che non ci sia nessun episodio nella tua coda

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Successivo

Copertina dell'episodio Copertina dell'episodio

Che silenzio che c’è...

È tempo di scoprire nuovi episodi!

Scopri
La tua Libreria
Cerca