La bottega delle meraviglie di Armodio

11 apr 2023 · 16 min. 35 sec.
La bottega delle meraviglie di Armodio
Descrizione

Un dialogo con il pittore Armodio, nome d'arte per Vilmore Schenardi, e la curatrice della sua mostra in Assemblea legislativa, "La bottega delle meraviglie", Silvia Bonomini. È la nuova puntata...

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Un dialogo con il pittore Armodio, nome d'arte per Vilmore Schenardi, e la curatrice della sua mostra in Assemblea legislativa, "La bottega delle meraviglie", Silvia Bonomini. È la nuova puntata del podcast, dedicato all'artista che compie 85 anni il prossimo ottobre.
Armodio è nato e vissuto a Piacenza, dove ama sempre tornare, nonostante la sua arte lo abbia portato in giro per tutto il mondo, da Roma a New York fino a Bruxelles. Ed è forse Bruxelles la città che ha dato una svolta alla sua carriera. "Lì - racconta Armodio - non si poteva stare tanto all'aperto, e così avevano tutti delle case bellissime, piene di collezioni. Bruxelles era, già da allora, piena di appassionati d'arte, e ho cominciato da una galleria".

Armodio ha iniziato a dipingere a 13 anni, il suo maestro Gustavo Foppiani, lo porta nello Studio Spazzali o "Scuola di Piacenza" dove apprende nuove tecniche, trovando una propria identità artistica. Uno stile elegante, raffinato, ma anche gioioso ed ironico.Tra i soggetti che ama dipingere, le caffettiere, i libri, persino un salvapera: "c'è chi mi definisce surrealista ma in realtà disegno oggetti che esistono, dalle forme semplici. Non impossibili. Forse improbabili. Sono disegni che potrebbe fare un bambino, chiamiamole invenzioni" spiega. E invece di Piacenza, la sua città, c'è tutto, come ammette lui stesso. "C'e l'aria, l'atmosfera, i colori, la nebbia padana. Una volta una signora mi chiese 'ma come mai questo cielo?' 'Lei è mai stata a Piacenza?' le risposi. A Piacenza il cielo era così" racconta.

Vittorio Sgarbi in una personale a lui dedicata lo definì "pittore senza errori" citando il Vasari. Ancora meglio, "pittore della perfezione" lo descrive Bonomini, e "questo per tre motivi: per la padronanza della materia pittorica, per i trucchi del mestiere appresi durante il duro lavoro di una vita, e per il profondo equilibrio morale e spirituale".
"Dipingo sempre, di notte faccio 7 o 8 quadri quando non riesco a dormire - poi la mattina mi sveglio e preparo i bozzetti" spiega l'artista ridendo. In realtà, aggiunge Bonomini, "quando gli chiesi quanto tempo ci mette a fare un quadro, lui mi disse: 'una settimana e una vita'".
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Autore Assemblea legislativa ER
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