Kazakhstan di lotta e di geopolitica
15 gen 2022 ·
31 min. 8 sec.
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Descrizione
Il bilancio dopo il ritorno all'ordine non è così scontato nei molti temi toccati dall’intervento di Yurii Colombo a completamento delle intuizioni incentrate sulla lotta di classe che ha inaugurato...
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Il bilancio dopo il ritorno all'ordine non è così scontato nei molti temi toccati dall’intervento di Yurii Colombo a completamento delle intuizioni incentrate sulla lotta di classe che ha inaugurato il 2022 kazako, che si possono rileggere in questo articolo: https://ogzero.org/kazakhstan-la-rivolta-che-montava-da-tempo/.
I lavoratori sono riusciti a ripiegare mantenendo la vigilanza riguardo alle promesse populiste di Toqaev, nel suo tentativo – supportato da tutte le potenze mondiali – di mantenere con le buone o con le cattive intatti gli affari di tutti. E in questo, e solo in questo sforzo, si può avanzare qualche paragone con l'Afghanistan; non tanto per quel che riguarda il coinvolgimento jihadista, che solo tangenzialmente ha cercato di cogliere l'occasione kazaka per farsi notare.
Ogni repubblica ex sovietica è in qualche modo toccata dalla disputa innescata dalle provocazioni americane che insistono a spargere sale sull'argomento a cui Putin più è sensibile dalla fine di Gheddafi: la cintura di sicurezza ai confini occidentali del territorio russo. Un po' tutte le ex repubbliche sono coinvolte in modi diversi e a stadi differenti, e tutte in qualche modo sono state "convinte" a rientrare sotto la protezione di Mosca, che addita operazioni "arancioni" perché solo l'Ucraina è sfuggita per ora e quello sarà probabilmente il nuovo teatro di forti tensioni che possono sfociare in una guerra aperta nei pressi del mar Nero; l'episodio kazako è riconducibile alla più limpida tradizione di insurrezione popolare? Ascoltate cosa ne dice Yurii.
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I lavoratori sono riusciti a ripiegare mantenendo la vigilanza riguardo alle promesse populiste di Toqaev, nel suo tentativo – supportato da tutte le potenze mondiali – di mantenere con le buone o con le cattive intatti gli affari di tutti. E in questo, e solo in questo sforzo, si può avanzare qualche paragone con l'Afghanistan; non tanto per quel che riguarda il coinvolgimento jihadista, che solo tangenzialmente ha cercato di cogliere l'occasione kazaka per farsi notare.
Ogni repubblica ex sovietica è in qualche modo toccata dalla disputa innescata dalle provocazioni americane che insistono a spargere sale sull'argomento a cui Putin più è sensibile dalla fine di Gheddafi: la cintura di sicurezza ai confini occidentali del territorio russo. Un po' tutte le ex repubbliche sono coinvolte in modi diversi e a stadi differenti, e tutte in qualche modo sono state "convinte" a rientrare sotto la protezione di Mosca, che addita operazioni "arancioni" perché solo l'Ucraina è sfuggita per ora e quello sarà probabilmente il nuovo teatro di forti tensioni che possono sfociare in una guerra aperta nei pressi del mar Nero; l'episodio kazako è riconducibile alla più limpida tradizione di insurrezione popolare? Ascoltate cosa ne dice Yurii.
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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