Intervista a Violetta Bellocchio - Mi chiamo Sara, vuol dire principessa - Marsilio
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Descrizione
Violetta Bellocchio ti attrae e respinge. Alle volte è un sorriso che accoglie, altre un silenzio (e i suoi pesano, perché quando parla è un fiume in piena). La ascolti...
mostra di piùInizio a parlarle e la chiamo Sara. Un lapsus, perché questa storia è scritta in prima persona ma non è certo quella di Violetta (quella l’ha scritta senza censure ne Il corpo non dimentica, pubblicato da Mondadori nel 2014). Racconta di una ragazza di 15 anni, siamo nel 1983, che decide di andare via di casa. Destinazione: Milano. Sara vuole a tutti i costi incontrare Antonio che è un deejay di fama, speaker della radio, presentatore della tv e talent scout.
Sara non è una che lascia perdere. Ha imparato a leggere da sola a 3 anni, sempre da sola ha corretto un difetto di pronuncia – la erre moscia – e adesso da sola se ne va per la propria strada. Ha lasciato un biglietto ai suoi “Vado a Roma per lavorare nel cinema” e ha preso la porta. E anche se è solo una tra le migliaia di fan sfegatate di Antonio, lei da lui ottiene qualcosa di più di uno sguardo, ottiene attenzione.
E Antonio la sceglie...
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