In memoriam: il principe Sforza Ruspoli (1927-2022)

29 ott 2022 · 8 min. 42 sec.
In memoriam: il principe Sforza Ruspoli (1927-2022)
Descrizione

La stampa italiana ha ricordato la scomparsa del principe Sforza Ruspoli, definendolo “l’ultimo principe dell’aristocrazia romana” (“La Repubblica”, 25 ottobre 2022). Le famiglie principesche romane sono infatti ancora numerose, ma...

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La stampa italiana ha ricordato la scomparsa del principe Sforza Ruspoli, definendolo “l’ultimo principe dell’aristocrazia romana” (“La Repubblica”, 25 ottobre 2022). Le famiglie principesche romane sono infatti ancora numerose, ma non tutte conservano la coscienza del loro ruolo storico. Il principe Ruspoli, nella sua lunga vita, talvolta estrosa e contraddittoria, ma sempre generosa e appassionata, fu consapevole della necessità di una presenza pubblica dell’aristocrazia. Aveva inoltre la consapevolezza della romanità della sua casata, che significava servizio disinteressato alla città che ospita la Cattedra di Pietro e che ha nel Romano Pontefice il proprio sovrano.  

Sforza Marescotti Ruspoli nacque a Roma il 23 gennaio 1927, figlio di Francesco Ruspoli e di Claudia Matarazzo. Per parte di padre discendeva da una delle più illustri dinastie romane che conta, tra i personaggi storici, Mario lo Scoto, un condottiero al servizio di Carlo Magno, Fabrizio Ruspoli che comandò alcune galee pontificie a Lepanto, santa Giacinta, monaca francescana, e i due fratelli Costantino e Marescotti, paracadutisti della Folgore e medaglie d’oro al valor militare, che nell’ottobre del 1942 sacrificarono la loro vita durante la battaglia di El Alamein. Anche il padre di Sforza aveva combattuto valorosamente come aviatore nella Seconda Guerra mondiale e fu l’ultimo Gran Maestro del Sacro Ospizio, una delle grandi cariche civili della Corte Pontificia. Di istituzione antichissima il Gran Maestro interveniva a tutte le solenni funzioni pontificie, indossando un costume settecentesco nero con la spada dall’elsa d’argento e ricevendo onori pari a quelli dei cardinali, scortato da quattro guardie svizzere. A lui spettava ricevere e accompagnare i Sovrani che si recavano in udienza dal Santo Padre. Dal 1811 al 1968, quando Paolo VI abolì la Guardia Nobile, la carica, non ereditaria, fu conferita costantemente a membri della famiglia Ruspoli, in successione dell’antichissima famiglia Conti, estintasi nel Settecento.
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Autore radioromalibera.org
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