In this new episode from the 28th Black Nights Film Festival in Tallinn, Alexandros Avranas, winner of the Silver Lion in 2013 for Miss Violence, outlines the mysterious “resignation syndrome” affecting refugee children, which is the main subject of his latest film: Quiet Life. Set in Sweden in 2018, the movie zooms in on a family of four. Sergei (Grigory Dobrygin) and Natalia (Chulpan Khamatova) have been forced to flee Russia with their two young daughters – Alina (Naomi Lamp) and her younger sister, Katja (Miroslava Pashutina). After their asylum application is rejected by Swedish government, Katja falls into a mysterious coma, triggering a seemingly unstoppable downward spiral. A film that asks a very powerful question: what is the society we are leaving to our children?

In questo nuovo episodio del 28esimo Black Nights Film Festival di Tallinn, Alexandros Avranas, vincitore del Leone d’Argento nel 2013 per Miss Violence, ci parla della misteriosa “sindrome della rassegnazione” che colpisce i figli dei migranti e che è il soggetto principale del suo ultimo film: Quiet Life. Ambientato in Svezia nel 2018, Avranas, dopo Miss Violence, pone ancora una volta l’attenzione su di una famiglia. Sergei (Grigory Dobrygin) e Natalia (Chulpan Khamatova) sono stati costretti a fuggire dalla Russia con le loro due giovani figlie: Alina (Naomi Lamp) e sua sorella minore, Katja (Miroslava Pashutina). Dopo che la loro richiesta di asilo viene respinta dal governo svedese, Katja cade in un misterioso coma, innescando una spirale discendente apparentemente inarrestabile. Un film che ci pone davanti ad una domanda cruciale e attualissima: qual è la società che stiamo lasciando ai nostri figli?