Gramsci - Lettera numero 28 - alla mamma
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Descrizione
Carissima mamma, ho ricevuto la tua lettera proprio oggi. Ti ringrazio. Sono molto contento delle buone notizie che mi dai, specialmente di Carlo. Non sapevo quali fossero le sue condizioni...
mostra di piùho ricevuto la tua lettera proprio oggi. Ti ringrazio.
Sono molto contento delle buone notizie che mi dai,
specialmente di Carlo. Non sapevo quali fossero le sue
condizioni di lavoro e di vita. Credo che Carlo sia un ottimo ragazzo, nonostante qualche sua capestreria del
passato e credo anche che sia piú solido negli affari di
quanto lo fossero (e forse lo sono ancora) tanto Nannaro
che Mario, che erano portati a vedere guadagni favolosi
e a fare castelli in aria per ogni piccola cosa. Ahimè!
tutti in casa nostra (eccettuato io solo) hanno creduto di
avere uno speciale bernoccolo per gli affari e non vorrei
che tutti facessero una esperienza come quella famosa
del «pollaio»; te ne ricordi? e Carlo se ne ricorda? Bisognerebbe ricordarglielo a sempiterno scorno dei Gramsci che vogliono fare degli affari. Io me ne ricorderò
sempre, anche perché quelle galline, che non facevano
mai l'uovo, mi hanno beccato e rovinato tre o quattro romanzi di Carolina Invernizio (meno male!). La mia vita
scorre sempre uguale. Leggo, mangio, dormo e penso.
Non posso fare altro. Tu però non devi pensare a tutto
ciò che pensi e specialmente non devi farti illusioni.
Non perché io non sia arcisicuro di rivederti e di farti
conoscere i miei bambini (riceverai la fotografia di Delio, come ti ho annunziato; ma Carlo non te ne aveva
118
28.
25 aprile 1927
Carissima mamma,
ho ricevuto la tua lettera proprio oggi. Ti ringrazio.
Sono molto contento delle buone notizie che mi dai,
specialmente di Carlo. Non sapevo quali fossero le sue
condizioni di lavoro e di vita. Credo che Carlo sia un ottimo ragazzo, nonostante qualche sua capestreria del
passato e credo anche che sia piú solido negli affari di
quanto lo fossero (e forse lo sono ancora) tanto Nannaro
che Mario, che erano portati a vedere guadagni favolosi
e a fare castelli in aria per ogni piccola cosa. Ahimè!
tutti in casa nostra (eccettuato io solo) hanno creduto di
avere uno speciale bernoccolo per gli affari e non vorrei
che tutti facessero una esperienza come quella famosa
del «pollaio»; te ne ricordi? e Carlo se ne ricorda? Bisognerebbe ricordarglielo a sempiterno scorno dei Gramsci che vogliono fare degli affari. Io me ne ricorderò
sempre, anche perché quelle galline, che non facevano
mai l'uovo, mi hanno beccato e rovinato tre o quattro romanzi di Carolina Invernizio (meno male!). La mia vita
scorre sempre uguale. Leggo, mangio, dormo e penso.
Non posso fare altro. Tu però non devi pensare a tutto
ciò che pensi e specialmente non devi farti illusioni.
Non perché io non sia arcisicuro di rivederti e di farti
conoscere i miei bambini (riceverai la fotografia di Delio, come ti ho annunziato; ma Carlo non te ne aveva
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consegnata una nel 1925? quando Carlo venne a Roma?
e Chicchinu Mameli ti aveva dato uno scudo di argento
che avevo mandato a Mea perché si facesse fare un cucchiaino? e una tabacchiera di legno speciale per te? – mi
sono sempre dimenticato di domandarti queste cose),
ma perché sono anche arcisicuro che sarò condannato e
chissà a quanti anni. Tu devi capire che in ciò non
c'entra per nulla né la mia rettitudine, né la mia coscienza, né la mia innocenza o colpevolezza. È un fatto che si
chiama politica, appunto perché tutte queste bellissime
cose non c'entrano per nulla. Tu sai come si fa coi bambini che fanno la pipí nel letto, è vero? Si minaccia di
bruciarli con la stoppa accesa in cima al forcone. Ebbene: immagina che in Italia ci sia un bambino molto grosso che minaccia continuamente di fare la pipí nel letto di
questa grande genitrice di biade e di eroi; io e qualche
altro siamo la stoppa (o il cencio) accesa che si mostra
per minacciare l'impertinente e impedirgli di insudiciare
le candide lenzuola. Poiché le cose sono cosí, non bisogna né allarmarsi, né illudersi; bisogna solo attendere
con grande pazienza e sopportazione. Va là, tu sei ancora forte e giovane e ci rivedremo. Intanto scrivimi e
fammi scrivere dagli altri: mandami tante notizie di Ghilarza, di Abbasanta, di Boroneddu, di Tadasuni, di Oristano. Zia Antioga Putzulu, vive ancora? E chi è il podestà? Felle Tariggia, credo. E Nassi cosa fa? E gli zii di
Oristano vivono ancora? Zio Serafino sa che ho dato
nome Delio al mio bambino? E l'ospedaletto l'hanno finito? E le case popolari a Careddu le hanno continuate?
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consegnata una nel 1925? quando Carlo venne a Roma?
e Chicchinu Mameli ti aveva dato uno scudo di argento
che avevo mandato a Mea perché si facesse fare un cucchiaino? e una tabacchiera di legno speciale per te? – mi
sono sempre dimenticato di domandarti queste cose),
ma perché sono anche arcisicuro che sarò condannato e
chissà a quanti anni. Tu devi capire che in ciò non
c'entra per nulla né la mia rettitudine, né la mia coscienza, né la mia innocenza o colpevolezza. È un fatto che si
chiama politica, appunto perché tutte queste bellissime
cose non c'entrano per nulla. Tu sai come si fa coi bambini che fanno la pipí nel letto, è vero? Si minaccia di
bruciarli con la stoppa accesa in cima al forcone. Ebbene: immagina che in Italia ci sia un bambino molto grosso che minaccia continuamente di fare la pipí nel letto di
questa grande genitrice di biade e di eroi; io e qualche
altro siamo la stoppa (o il cencio) accesa che si mostra
per minacciare l'impertinente e impedirgli di insudiciare
le candide lenzuola. Poiché le cose sono cosí, non bisogna né allarmarsi, né illudersi; bisogna solo attendere
con grande pazienza e sopportazione. Va là, tu sei ancora forte e giovane e ci rivedremo. Intanto scrivimi e
fammi scrivere dagli altri: mandami tante notizie di Ghilarza, di Abbasanta, di Boroneddu, di Tadasuni, di Oristano. Zia Antioga Putzulu, vive ancora? E chi è il podestà? Felle Tariggia, credo. E Nassi cosa fa? E gli zii di
Oristano vivono ancora? Zio Serafino sa che ho dato
nome Delio al mio bambino? E l'ospedaletto l'hanno finito? E le case popolari a Careddu le hanno continuate?
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Vedi quante cose voglio sapere. E si parla, come penso,
di unire Ghilarza ad Abbasanta? senza che gli abbasantesi insorgano in armi? E il bacino del Tirso serve finalmente a qualche cosa? Scrivimi, scrivimi e mandami le
fotografie specialmente dei bambini. Baci a tutti e tanti
tanti a te
Nino
E Grazietta perché non mi scrive neanche un rigo?
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Autore | Radio Ortica |
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