Gomme Ep 9: Automobili e Cartoons

15 giu 2021 · 9 min. 57 sec.
Gomme Ep 9: Automobili e Cartoons
Descrizione

I fumetti sono pieni di automobili disegnate male, e la colpa è tutta degli americani Gli americani disegnano male le automobili, non c’è dubbio. Hanno ottimi disegnatori di fumetti ma...

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I fumetti sono pieni di automobili disegnate male, e la colpa è tutta degli americani
Gli americani disegnano male le automobili, non c’è dubbio. Hanno ottimi disegnatori di fumetti ma quando nacquero i cartoon gli americani delle automobili facevano solo la caricatura.
Le prime automobili dei cartoon della Disney erano morbide pulsanti e infernali ecco perché la 313 di Paperino è cicciona e guastosa e non si ispira a nessuna auto realmente esistita,
l’america poi non smetterà più di disegnare male le automobili Hanna e Barbera nel cartoon la corsa più pazza del mondo, creano automobili brutte e irrealistiche per l’eterno perdente Dick Dastardly, e il suo cane Muttley con il suo ghigno beffardo.
La Batmobile di Batman è ugualmente improbabile, ma dobbiamo riconoscere agli autori il merito di aver seguito il design nel corso dei decenni: prima guida una filante berlina in stile packard degli anni 40, l’unica auto rossa posseduta dall’uomo pipistrello, per passare poi alle grandi pinne posteriori degli anni 60 fino alle più morbide linee degli anni 80 mantenendo sempre la sua immagine dark e le ali da pipistrello.

In Europa per fortuna l’auto si disegna meglio
Il fumetto In Europa è più legato all’arte figurativa, il tratto netto, le storie sono meno caricaturali e le macchine hanno tratti riconoscibili, così sia nelle strisce che nelle graphic novel abbiamo il piacere di scoprire i dettagli, riconoscere le automobili di tutti i giorni a cui i più bravi riescono quasi a dare un’anima, e se sei un appassionato sono soddisfazioni.
Il più brillante è certamente Jean Graton il creatore belga di Michel Vaillant, Michel Vaillant è un pilota che corre, corre con qualsiasi macchina da corsa e vince, risolve misteri, ama, ma soprattutto guida belle macchine disegnate con attenzione e realismo con un tratto che esalta la velocità e racconta le corse come nessuno ha fatto prima,
Graton ha fatto scuola in tutto il continente sia nel tratto che nei suoni onomatopeici, come il vrooooom, lo sckrieeeek, il thump.
Un tratto netto, quasi litografico, a cui si sono ispirati anche i disegnatori italiani di Diabolik,
la Jaguar E type dotata di mille trucchi e la Citroen DS si inseguono irrealmente tra le ville e palazzi di Clerville, senza prendersi mai, ma le due macchine sono proporzionate e realistiche, e alla fine non ci badi se ormai i protagonisti vanno in giro con ambitissimi e riconoscibili pezzi da museo.
A proposito di Diabolik, anche Eva ha una macchina tutta sua, una mini morris che il Diabo non tocca mai perché lei si incazza, o perché a lui fa schifo, morris che è stata rottamata di recente da una addoloratissima Eva per acquistare una banale Lancia Y, roba da impiegati
Restando in Italia c’è Fedele il disegno di Sclavi del cadente maggiolino cabrio di Dylan Dog, targa dyd666. Le Lada 121 lucide di pioggia dei Quaderni Russi di Igort. Le misteriose e perfette auto di Kriminal opera di Magnus e Bunker
Poi c’è Guido Crepax ha accomodato la sua Valentina in una giulietta sprint, perfetta coupè della Milano borghese degli anni 60’.
C’è anche una bellissima graphic novel italiana, Monolyth, illustrata da Lorenzo Ceccotti. che Racconta l’angosciante esperienza di una madre che deve cercare di liberare il proprio bambino dall’abitacolo impenetrabile di un suv in mezzo al deserto.
Oltre ai francesi che hanno creduto nelle graphic novel come nessuno, ci sono anche i giapponesi.
I nippo nei manga esibiscono una precisione maniacale dei dettagli ambientali, panorami, case e automobili natural comprese. Tanto precisi che la prima banalità che direte dopo essere sbarcati in giappone sarà “Guarda un pò sembra di vivere in un manga”
PRIMA DI TUTTO C’è Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō) che ha introdotto La perfetta fiat 500 fu introdotta Kato per spostare Arsenio Lupin nel suo manga si era reso conto con angoscia che la imponente mercedes 540 kompressor giallo canarino era poco credibile, e così ha reso popolare nel sol levante il nostro catorcio nazionale, ma anche le altre auto del ladro gentiluomo, lamborghini espada o fiat 850 coupè sembrano quasi vive, grazie alla passione dell’autore per qualsiasi mezzo meccanico
E’ stata creata una lunga serie folgorante di manga giapponesi dedicati alle automobili accompagnati dai relativi anime. Ecco un elenco
Initial D, un manga ispirato al drifting praticato dai giovani nippo sulle strade montane di tutto il paese. Poi c’è
Wangan Midnight dedicato alle gare clandestine lungo un tratto autostradale di Tokyo denominato Wangan, appunto.
Ex-driver invece è ambientato in un futuro dove le auto son tutte a guida autonoma. La centrale di controllo della città è costretta a intervenire sulle auto impazzite. A salvare i cittadini in pericolo ci pensano gli ex-driver, piloti provetti con auto "vere" e d'epoca, che fermano con straordinaria abilità le vetture fuori controllo.
Kanojo no Carrera, Racconta la storia di una giovane ragazza in carriera, che eredita dal padre defunto una Porsche 911 rosa. E infine
You are under arrest dono le gesta di due poliziotte dotate di una Honda today iper elaborata che usano per acciuffare i criminali dopo elaborati inseguimenti
Oggi i designer delle automobili amano creare modelli che si ispirano ai fumetti per dare personalità, ma per avere una bella storia di automobili bisogna disegnarle bene, certo, ma bisogna anche avere una bella storia da raccontare

This is spelt “vrooom” And this is spelt “skrieeeek”
Comics are full of poorly designed cars, and the fault lies with the US.
Artists in the US draw cars badly, there is no doubt. They have excellent cartoonists but when cartoons were born, in the US they drew cars as caricatures.
Disney’s first cars were soft, palpitant and infernal, that's why Donald Duck's 313 is fat and unreliable and is not inspired by any real car.
Americans will never stop drawing cars badly. For the cartoon “Wacky races”, Hanna and Barbera created ugly and unrealistic cars for the eternal loser Dick Dastardly, with his dog Muttley with his mocking grin.
Batman's Batmobile is equally unlikely, but we have to credit the authors for following the design over the decades: he first drives a racy 1940s packard-style sedan, the only red car owned by Batman, to pass then to the large rear fins of the 60s up to the softer lines of the 80s, always maintaining a dark image and bat wings.

Fortunately, cars are better designed in Europe.
Comics in Europe are closer to figurative art, they have clear stroke, stories are less caricatured and cars have recognizable features, so both in the strips and in the graphic novels we have the pleasure of discovering the details, recognizing everyday cars to which the best cartoonists are almost able to give a soul, and if you are an enthusiast, this is satisfying.
The most brilliant is certainly Jean Graton, the Belgian creator of Michel Vaillant. Michel Vaillant is a driver who races, with any racing car, and wins, solves mysteries, loves, but above all, he drives beautiful cars designed with attention and realism with a stroke that enhances speed and talks about racing like no one has done before.
Graton made school throughout the continent both in the stroke and in the onomatopoeic sounds, such as the “vrooooom”, the “sckrieeeek”, the “thump”.
A clear, almost lithographic stroke, which also inspired the Italian designers of Diabolik. The Jaguar E type equipped with a thousand tricks and the Citroen DS stalk each other unreallistically between the villas and palaces of Clerville, never reaching each other .The two cars are proportionate and realistic, and in the end you do not mind if the protagonists go around with coveted and recognizable museum pieces.
Speaking of Diabolik, also Eva drives a car of her own, a Mini Morris that Diabolik never touches because she gets pissed off, or because he think that it sucks. The Morris was recently scrapped by a grieving Eva to buy a banal Lancia Y, very anonymous.

Remaining in Italy, we find the drawings of Sclavi: Dylan Dog's crumbling convertible beetle, license plate dyd666. The Lada 121, shiny with rain, in Igort's Quaderni Russi. Kriminal's mysterious and perfect cars by Magnus and Bunker.
Guido Crepax accommodated his Valentina in a Giulietta sprint, the perfect coupé of the bourgeois Milan of the 60s.
There is also a beautiful Italian graphic novel, Monolyth, illustrated by Lorenzo Ceccotti, which tells the distressing experience of a mother trying to free her child from the impenetrable cockpit of an SUV in the middle of the desert.
In addition to the French, who believed in graphic novels like no one, we have then the Japanese.
In the Japanese manga we find a maniacal precision for environmental details, landscapes, houses and - naturally - of cars. They are so precise that the first banality you will say after landing in Japan will be "It looks just like a manga"
We have Monkey Punch (pseudonym of Kazuhiko Katō) who introduced the perfect FIAT 500 to move Lupin III in his manga, after unwillingly realising that the previous imposing car, a canary yellow Mercedes 540 kompressor, was not very credible, and so he made our own 500 very popular in Japan, but also the other cars used by the Lupin: Lamborghini Espada or Fiat 850 coupè seem almost alive, thanks to the author's passion for mechanics and engines.
A dazzling long series of Japanese manga dedicated to cars has been created, accompanied by related anime. Here is a short list:
“Initial D”, a manga inspired by drifting practiced by young Japanese on mountain roads throughout the country.
Then, there is “Wangan Midnight” dedicated to clandestine races along a Tokyo highway section called Wangan.
“Ex-driver” is set in a future where cars are all self-driving. The control center of the city is forced to intervene on the crazy cars. To save the citizens in danger there ex-drivers are deployed, experienced drivers with "real" and vintage ca
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Informazioni
Autore Gian Giannizzero
Organizzazione Gian Giannizzero
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