Gli occhi di lei 8° puntata

29 set 2021 · 3 min. 19 sec.
Gli occhi di lei 8° puntata
Descrizione

Al castello dormivano quasi tutti: Solamente due guardie nel cortile a fare da sentinella erano sveglie e che, con i loro passi rompevano il silenzio di quella notte, assieme ai...

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Al castello dormivano quasi tutti: Solamente due guardie nel cortile a fare da sentinella erano sveglie e che, con i loro passi rompevano il silenzio di quella notte, assieme ai versi lontani di qualche animale notturno. Lo zio di Ugolinuccio invece, ronfava a bocca aperta nella sua stanza, stravaccato sul letto con una gamba fuori dalle coperte e l'altra sotto; teneva le braccia sul petto come un defunto. Nei corridoi, illuminati dalle candele regnava la quiete assoluta.
Costanza e Ormanno, seduti al tavolo uno di fronte all'altro, si guardavano intensamente, si studiavano a vicenda con giochi di sguardi, scambiando alcune frasi di poco conto e superficiali, chiaramente buttate lì, solamente per fingere di avere intenzioni innocenti.

Alla domanda su quanto tempo si sarebbe trattenuto al castello, Ormanno rispose che avrebbe voluto trattenersi ancora per poco perché, aveva alcune faccende da sbrigare già da troppo tempo trascurate. Costanza versando dell'altro vino nel calice di Ormanno e porgendolo, maliziosamente domandò di quelle questioni tanto trascurate e, Ormanno prontamente rispose che, si trattava di questioni legate alle necessità di un uomo accennando un lieve sorriso. Costanza appoggiò la sua mano sulla coscia dell'uomo, ma lui, dopo poco si alzò dalla sedia per fermare quel gioco pericoloso che iniziava a piacergli e domandò scusa per la sua poca educazione; appoggiò il suo calice sul bordo del tavolo e, mentre Costanza si trovò a pochi centimetri da lui gli appoggiò una mano in mezzo alle gambe; L'uomo non riuscendo a resistere si lasciò ricadere sulla sedia assumendo una posizione stravaccata. Le sue mani desiderose accarezzavano ancora più intensamente le parti intime di Ormanno, facendo riscaldare sempre più la situazione; le menti erano perse nel loro gioco erotico quando, Costanza appoggiò una mano sul tavolo facendo cadere a terra il calice posto sul bordo.

Il rumore metallico echeggiò nel silenzio del castello, percorrendo i corridoi, rimbalzando tra una parete e l'altra fino a raggiungere la stanza dello Zio che si destò allarmato: Con occhi spalancati si guardava attorno, la bocca era ancora aperta mentre cercava di acuire l’udito, per capire cosa fosse stato quel rumore metallico. Si alzò dal letto, si mise qualcosa addosso e afferrò il candelabro per andare a vedere fuori dalla sua stanza… Chiuse la porta lentamente senza far rumore e, si avviò a piedi nudi lungo il corridoio con l’orecchio direzionato davanti a sé...
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Autore Tiziana "ANAIZIT" Marongiu
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