Gianduja - Storia della maschera popolare torinese

20 dic 2021 · 5 min. 55 sec.
Gianduja - Storia della maschera popolare torinese
Descrizione

Gianduja nacque da due burattinai piemontesi alla fine del 1700, il cuneese Gioacchino Bellone ed il torinese Giovanni Battista Sales, nella tradizione carnevalesca ha una valenza simile a Pantalone per...

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Gianduja nacque da due burattinai piemontesi alla fine del 1700, il cuneese Gioacchino Bellone ed il torinese Giovanni Battista Sales, nella tradizione carnevalesca ha una valenza simile a Pantalone per Venezia o Puclinella per Napoli.

L’ipotesi più accreditata all’origine del nome Gianduja è la contrazione di Gioanin dla doja (Giovanni del boccale), doja in piemontese indica il recipiente per il vino.

Articolo completo: https://www.torinorete.it/gianduja-maschera-torinese

Il sabato nella centralissima Piazza Castello si teneva il mercato e qui il famoso burattinaio Umberto Biancamano intratteneva i bambini.

Fra gli spettatori figuravano i giovani Giovanni Battista Sales e Gioacchino Bellone, che decisero di dedicarsi ai burattini impostando le loro trame verso il malgoverno dell’epoca.

I due ebbero parecchio successo, tuttavia la loro satira politica gli creò diversi guai.

Mentre erano in tournée a Genova furono arrestati dalla polizia e dopo avergli bruciato struttura mobile e burattini furono espulsi dalla città.

Tornati a Torino montarono un teatrino in via Garibaldi (allora via Dora Grossa) dove continuarono a fare satira politica.

Il pubblico crebbe ma i due giovani furono denunciati e dopo aver ricevuto la condanna a morte furono rinchiusi nelle prigioni delle Torri Palatine.

Tuttavia riuscirono ad evadere fuggendo ad Asti, dove chiesero aiuto ad una famiglia del posto e nascosti in un cascinale vicino a Castelferro.

Anche grazie a caricaturisti e giornali satirici dell’epoca Gianduja ebbe un’influenza anche nelle decisioni del Parlamento Subalpino, poiché era in continua contrapposizione con personaggi influenti come Massimo d’Azeglio, Camillo Benso conte di Cavour e Giuseppe Mazzini.

La settimana precedente la quaresima Gianduja faceva e fa ancora oggi visita ad ospedali, ospizi, ricoveri distribuendo dolci e regalando buon umore.

In occasione dei festeggiamenti dedicati a san Giovanni Battista, patrono di Torino, si può vedere Gianduja sfilare in piazza Castello insieme ai torinesi.


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