Giallo nel Comasco, ex vicesindaco ucciso a coltellate

29 set 2024 · 3 min. 36 sec.
Giallo nel Comasco, ex vicesindaco ucciso a coltellate
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Giallo nel Comasco, ex vicesindaco ucciso a coltellate - Il corpo di Candido Montini trovato in casa dal fornaio - Poco più di un giorno dopo la scoperta del cadavere,...

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Giallo nel Comasco, ex vicesindaco ucciso a coltellate

  • Il corpo di Candido Montini trovato in casa dal fornaio
  • Poco più di un giorno dopo la scoperta del cadavere, resta un mistero la morte di Candido Montini, 76 anni, ex vicesindaco di Garzeno (Como) e titolare di un piccolo negozio di alimentari nella frazione di Catasco, sui monti dell'Alto lago di Como, sopra Dongo.L'anziano, vedovo, due figli, è stato trovato senza vita ieri mattina nell'abitazione in cui viveva da solo a Catasco, a poca distanza dal suo emporio.

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Aggiornamenti:

  • Cascina Spiotta, ex brigatisti imputati a TorinoPer la morte di un carabiniere nel 1975. Difesa: processo paradossale

  • L'ultima resa dei conti della procura di Torino con gli anni di piombo è cominciata stamani a Palazzo di Giustizia: quattro ex brigatisti rossi sono gli imputati di un'udienza preliminare per lo scontro a fuoco del 1975 alla Cascina Spiotta, nell'Alessandrino.
  • L'accusa è collegata alla morte di un appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso. Ad essere chiamati in causa sono i capi storici Renato Curcio e Mario Moretti e gli ex militanti Lauro Azzolini e Pierluigi Zuffada. Uno degli avvocati difensori, Davide Steccanella, parla di "processo paradossale a quattro ottantenni per fatti maturati mezzo secolo fa in un contesto storico completamente diverso".
  • Il collega Sergio Favretto, che insieme a Guido Salvini è costituito parte civile per conto dei familiari della vittima, afferma invece che si tratta della "migliore inchiesta sulle Brigate Rosse negli ultimi 30 anni".
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Per Bruno D'Alfonso, figlio dell'appuntato e a sua volta carabiniere in congedo, l'approdo in un'aula di tribunale "permette di restituire dignità alla memoria di mio padre". Nel dicembre del 2021 era stato Bruno, con una denuncia alla Dda piemontese, a far riaprire il dossier. L'uomo aveva chiesto ai magistrati di cercare 'mister X', il brigatista sfuggito alla cattura e mai identificato. Ora i pubblici ministeri sono convinti che 'mister X' sia Azzolini. Sarebbe stato lui a produrre il rapporto a uso interno dell'organizzazione, anonimo, con il resoconto su quanto accadde alla Cascina Spiotta (dove perse la vita anche la moglie di Curcio, Mara Cagol) recuperato dagli investigatori qualche tempo dopo. Sue sarebbero alcune delle impronte digitali. Ma sue, soprattutto, sarebbero le impronte 'palmari' lasciate dalla mano che tracciò alcuni disegni esplicativi.
Gli inquirenti hanno lavorato servendosi di materiale vecchio e nuove tecnologie. Hanno incrociato documenti e verbali d'epoca, hanno letto i libri degli ex brigatisti, hanno disposto intercettazioni a pioggia, hanno utilizzato un trojan su Azzolini, hanno persino alzato in volo i droni per mappare l'area della Cascina Spiotta.
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Autore RadioGallardo _ "news🍻"
Organizzazione RadioGallardo
Sito radiogallardo.altervista.org
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