Filippo Maggia, Una lunga avventura nel mondo dell'immagine
17 dic 2020 ·
10 min. 3 sec.
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Descrizione
Filippo Maggia, Una lunga avventura nel mondo dell'immagine. Dryphoto_Urban Story Nel suo intervento Filippo Maggia descrive la storia di Dryphoto, e lo fa parlando di una storia lineare e consapevole....
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Filippo Maggia, Una lunga avventura nel mondo dell'immagine. Dryphoto_Urban Story
Nel suo intervento Filippo Maggia descrive la storia di Dryphoto, e lo fa parlando di una storia lineare e consapevole. Maggia parla dell’atteggiamento di Dryphoto come di una missione, e di uno spazio votato più alla ricerca che al mercato, sempre concentrato sul territorio e sulle nuove tendenze, atteggiamento che ha reso possibile ritrovare nella biografia di Dryphoto nomi importanti della fotografia.
Il lavoro accurato e di ricerca, fatto negli anni Ottanta, ha portato infatti a Prato fotografi a quei tempi quasi sconosciuti, che poi si sono affermati come Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Guido Guidi, insieme a molti altri. Dryphoto ha dimostrato un'attenzione costante alla fotografia italiana ma non solo, infatti, sempre nel 1982 dopo la mostra di Ghirri vengono presentati i lavori Diane Arbus e Henri Cartier-Bresson. Degna di segnalazione la mostra e il laboratorio nel 1984 con l’allora giovanissimo Michael Schmidt, autore entrato poi nella storia della fotografia e diventato punto di riferimento di molti i fotografi. A questo laboratorio parteciparono, fra gli altri, Olivo Barbieri e Guido Guidi. Nel raccontare la longeva storia di Dryphoto, Maggia analizza poi lo sviluppo e l'inserimento della fotografia nel mondo dell'arte in Italia e il rapporto fra fotografia e mercato.
Riprese di Daniele Ferrero e montaggio di Mario Albanese Pereira
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Nel suo intervento Filippo Maggia descrive la storia di Dryphoto, e lo fa parlando di una storia lineare e consapevole. Maggia parla dell’atteggiamento di Dryphoto come di una missione, e di uno spazio votato più alla ricerca che al mercato, sempre concentrato sul territorio e sulle nuove tendenze, atteggiamento che ha reso possibile ritrovare nella biografia di Dryphoto nomi importanti della fotografia.
Il lavoro accurato e di ricerca, fatto negli anni Ottanta, ha portato infatti a Prato fotografi a quei tempi quasi sconosciuti, che poi si sono affermati come Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Guido Guidi, insieme a molti altri. Dryphoto ha dimostrato un'attenzione costante alla fotografia italiana ma non solo, infatti, sempre nel 1982 dopo la mostra di Ghirri vengono presentati i lavori Diane Arbus e Henri Cartier-Bresson. Degna di segnalazione la mostra e il laboratorio nel 1984 con l’allora giovanissimo Michael Schmidt, autore entrato poi nella storia della fotografia e diventato punto di riferimento di molti i fotografi. A questo laboratorio parteciparono, fra gli altri, Olivo Barbieri e Guido Guidi. Nel raccontare la longeva storia di Dryphoto, Maggia analizza poi lo sviluppo e l'inserimento della fotografia nel mondo dell'arte in Italia e il rapporto fra fotografia e mercato.
Riprese di Daniele Ferrero e montaggio di Mario Albanese Pereira
Informazioni
Autore | Dryphoto arte contemporanea |
Organizzazione | Dryphoto arte contemporanea |
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