LA VITAMINA K - Alimenti in cui trovarla, funzioni e possibili carenze
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Links e Studi consultati:

https://lpi.oregonstate.edu/mic/vitamins/vitamin-K
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24090644
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26770129
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26389791

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Ritorno a rimpolpare la serie dedicata alle vitamine, ed oggi voglio parlarti di un gruppo di composti chimici, tutti messi sotto la sigla K. Non si parta di Krypronite e non c’entra assolutamente Superman, ma parliamo dei composti che fanno parte delle sostanze normalmente ed abitualmente conosciute, come Vitamina K.
Questi composti vengono identificati attorno al 1935 da uno scienziato Danese. Ed il nome K gli venne dato dalla parola Danese Koagulation, che e’ appunto coagulazione, una delle proprietà’ intrinseche per la quale, il gruppo delle Vitamine K viene riconosciuta. Infatti tende a fare regredire ed evitare in maniera efficientissima, tutte quelle patologie emorragiche. Il suo effettivo funzionamento viene solo capito attorno al 1974.

Tutti tali composti vengono chiamati naftochinone. Poi in base alla tipologia di vitamina K esistono in realtà’ 3 diverse tipologie di composti. Le prime due sono presenti naturalmente in natura, mentre la terza e’ di origine sintetica e per cui creata ad hoc. La prima, chiamata Vitamina K1 la cosiddetta Filochinone, e’ quella maggiormente presente, in quanto e’ prettamente di origine vegetale. Successivamente abbiamo i composti definiti menachinoni che vengono indicati come Vitamina K2. Questi sono prevalentemente originati dalla nostra flora batterica, quella che e’ naturalmente presente nel nostro organismo. L’ultima definita K3 o menadione e’ quella creata in maniera sintetica.

A differenza delle Vitamine K di origine naturale, che sono liposolubili, quella sintetica e’ idrosolubile, cioè’ si scioglie in acqua. Comunque, la K3 e’ scarsamente utilizzata al giorno d’oggi per combattere eventuali carenze croniche di Vitamina K in quanto alcuni studi ne hanno dimostrato la tossicità’, in quanto entra in interferenza con la funzione del glutatione, un fortissimo ed efficientissimo antiossidante prodotto dal nostro organismo. Per cui il suo utilizzo e’ solo fatto attraverso medicinali, che siano di soccorso a patologie relative a problematiche sulla efficiente coagulazione del sangue.

Nei neonati e’ usata sia sotto forma di iniezione subito dopo il parto, che come integratore per via orale, per i primi mesi, nel caso non si faccia l’iniezione, perché’ il fattore coagulante del sangue dei neonati può’ essere anche il 60% meno efficiente di un soggetto adulto. E purtroppo ne’ via placenta e neanche vi latte materno ci sono possibilità’ di fare arrivare al bambino, le giuste dosi di questa importantissima vitamina.

Si era parlato in passato di come la Vitamina K potesse essere un valido aiuto contro la osteoporosi. Si sono fatti studi soprattutto sulle donne in menopausa, ed ad ora, non sono state trovate connessioni vere e scientificamente sicure che assumere integratori di Vitamina K, possa essere di aiuto contro la Osteoporosi. Nello stesso modo altri studi hanno provato a verificare se, la Vitamina K, fosse anche un valido alleato nella prevenzione o cura dei tumori. Ma purtroppo anche sotto questo aspetto, non ci sono state conferme confortanti.

Invece diversi studi hanno confermato che un giusto apporto di Vitamina K, e’ di profondo aiuto nella prevenzione delle malattie del sistema cardiocircolatorio e per cui della salute del nostro cuore. In particolare, si e’ riscontrato che ci sono effetti benefici contro la calcificazione arteriosa. Il suo rilascio all'interno del corpo non avviene in maniera incontrollata, ma il nostro corpo la rilascia nel flusso ematico, solo quando e’ necessaria.