Ep2 - Il valore probatorio dei documenti sanitari non passa soltanto da una buona consulenza, ma servono tecnologie e algoritmi di controllo
14 gen 2022 ·
34 min. 2 sec.
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Il valore probatorio dei documenti sanitari non passa soltanto da una buona consulenza, ma servono anche tecnologie e algoritmi di controllo Quando si parla di “Digital Compliance”, spesso le persone...
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Il valore probatorio dei documenti sanitari non passa soltanto da una buona consulenza, ma servono anche tecnologie e algoritmi di controllo
Quando si parla di “Digital Compliance”, spesso le persone sono indotte a credere che si tratti di una materia esclusivamente consulenziale. Per questo motivo si è quasi sempre indotti (erroneamente) a credere che questo argomento sia esclusivamente appannaggio di avvocati, DPO ed esperti di diritto digitale. Ma questo approccio è totalmente sbagliato, perché si rischia di guardare la Compliance soltanto dal punto di vista delle regole e non del processo. Il risultato è uno solo: i processi digitali, appesantiti dalle regole dettate “asetticamente” da avvocati e presunti esperti, si trasformano in nuove forme di burocrazia, che noi siamo soliti chiamare “Burocrazia Digitale”. Queste renderanno la vita impossibile a medici e infermieri, che manifesteranno continuamente un rigetto dell’innovazione e del digitale. La soluzione è affrontare il tema della “Digital Compliance” partendo da un approccio consulenziale, questo sì, ma per arrivare all’uso delle tecnologie, degli algoritmi e della tecnica per fare in modo che sia il processo stesso a preoccuparsi degli aspetti normativi, in modo assolutamente automatico e “invisibile”. Tanto agli occhi del personale sanitario, quanto a quelli della Direzione Sanitaria e dei Sistemi Informativi. La Digital Compliance non può essere in nessun caso d’ostacolo all’innovazione.
Nik Panzalis / Rossella Pisaturo
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Quando si parla di “Digital Compliance”, spesso le persone sono indotte a credere che si tratti di una materia esclusivamente consulenziale. Per questo motivo si è quasi sempre indotti (erroneamente) a credere che questo argomento sia esclusivamente appannaggio di avvocati, DPO ed esperti di diritto digitale. Ma questo approccio è totalmente sbagliato, perché si rischia di guardare la Compliance soltanto dal punto di vista delle regole e non del processo. Il risultato è uno solo: i processi digitali, appesantiti dalle regole dettate “asetticamente” da avvocati e presunti esperti, si trasformano in nuove forme di burocrazia, che noi siamo soliti chiamare “Burocrazia Digitale”. Queste renderanno la vita impossibile a medici e infermieri, che manifesteranno continuamente un rigetto dell’innovazione e del digitale. La soluzione è affrontare il tema della “Digital Compliance” partendo da un approccio consulenziale, questo sì, ma per arrivare all’uso delle tecnologie, degli algoritmi e della tecnica per fare in modo che sia il processo stesso a preoccuparsi degli aspetti normativi, in modo assolutamente automatico e “invisibile”. Tanto agli occhi del personale sanitario, quanto a quelli della Direzione Sanitaria e dei Sistemi Informativi. La Digital Compliance non può essere in nessun caso d’ostacolo all’innovazione.
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