EP.9 - Celestino Gervasoni

12 nov 2024 · 1 min. 42 sec.
EP.9 - Celestino Gervasoni
Descrizione

Il 25 novembre e il primo dicembre 1944 Cornalba, piccolo Comune della Valle Brembana, fu teatro di un duplice rastrellamento compiuto da militi fascisti nel corso dei quali vennero trucidati...

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Il 25 novembre e il primo dicembre 1944 Cornalba, piccolo Comune della Valle Brembana, fu teatro di un duplice rastrellamento compiuto da militi fascisti nel corso dei quali vennero trucidati 15 partigiani della brigata “24 Maggio” di Giustizia e Libertà. Il primo rastrellamento riguardò l’abitato di Cornalba e provocò la morte di dieci partigiani mentre il secondo ebbe come obiettivo una baita sul monte Alben (detta Casinet) e costò la vita ad altri cinque partigiani. 
Il progetto "Vite sospese" vuole raccontare, attraverso dei podcast, come sarebbe stata la vita di questi partigiani caduti.

In questo episodio si racconta la "vita sospesa" di Celestino Gervasoni.
Nato a Sedrina il 4 marzo 1921, vive a San Pellegrino Terme, è il primo di undici figli ed è un operaio. Nel gennaio 1941 è chiamato alle armi nella 3ª Compagnia sussistenza per poi essere inviato sul fronte greco-albanese da cui rientra nel febbraio 1942. Ottiene, nello stesso periodo, di entrare nell’Arma dei Carabinieri come ausiliario a piedi nella Legione Milano.
Nel giugno 1942 parte per la Russia nella 239ª sezione mista Carabinieri reali da dove viene rimpatriato per congelamento nel febbraio 1943. Per il suo valoroso comportamento ottiene una decorazione al merito.
È fra i primi partigiani a entrare nella “24 Maggio” con il nome di battaglia “Tino”. Dopo il primo rastrellamento partecipa nel cimitero di Cornalba, con altri compagni superstiti, alla cerimonia funebre in onore dei partigiani caduti. Nel secondo rastrellamento, del 1° dicembre, viene ucciso in uno scontro a fuoco con i militi della Guardia forestale di San Pellegrino Terme.
Luigi Carrara nel suo libro I partigiani della brigata “24 Maggio” caduti in Val Serina così scrive: “Trovandosi con altri due compagni in una cascina sulla strada per Dossena, pur potendo mettersi in salvo con facilità preferì con i suoi compagni impegnarli in un combattimento e per circa mezz’ora spararono contro i militi. Egli, circondato dai militi forestali, cadde combattendo al passo della Crocetta sulla strada Serina-Dossena”.
Il 7 maggio 1994 le spoglie di Celestino sono state traslate dal cimitero al Tempio dei Caduti di San Pellegrino Terme. Nel luglio 2019 è stato inaugurato un cippo, proprio in località Crocetta, dove, oltre alla vecchia croce con il suo nome, una targa ricorda il suo sacrificio.
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Autore Vite Sospese
Organizzazione ViteSospese
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