EP. 2_L’importanza della gestione della risorsa idrica.
6 lug 2023 ·
10 min. 14 sec.
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Descrizione
Monitoraggio e gestione della risorsa idrica nella pianura emiliano romagnola tra piene e siccità. Quali sono i benefici rappresentati dall'utilizzo puntuale diffuso delle tecnologie per il monitoraggio costante dei livelli...
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Monitoraggio e gestione della risorsa idrica nella pianura emiliano romagnola tra piene e siccità.
Quali sono i benefici rappresentati dall'utilizzo puntuale diffuso delle tecnologie per il monitoraggio costante dei livelli dei corsi d’acqua? Sono pezzi di quel mosaico complesso di big data irrinunciabili per un’analisi strutturale e di sistema di ciò che sta accadendo e di ciò che si dovrebbe fare. Dati satellitari e provenienti dal monitoraggio in situ, integrati con attività specialistiche come rilievi di sezione e misure di portata, consentono di avere elevate quantità di dati e di conoscenza, fondamentali per la realizzazione di modelli previsionali e di simulazione.Anche se è naturale che il fiume Po sia il grande osservato speciale, sia che si parli di piene che di siccità, diamo spazio anche alla gestione del reticolo idrografico secondario, come i Canali di Bologna, che possono avere condizioni idrauliche particolari rispetto ai corpi idrici fluviali..
Sono intervenuti: Alessandro Bratti – Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Alberto Agnetti - Funzionario specialista di AIPO; Andrea Bolognesi - Direttore dei Canali di Bologna e Giulia Sisca – Ingegnere ambientale di CAE S.p.A.. Conduce il giornalista: Andrea Gavazzoli.
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Quali sono i benefici rappresentati dall'utilizzo puntuale diffuso delle tecnologie per il monitoraggio costante dei livelli dei corsi d’acqua? Sono pezzi di quel mosaico complesso di big data irrinunciabili per un’analisi strutturale e di sistema di ciò che sta accadendo e di ciò che si dovrebbe fare. Dati satellitari e provenienti dal monitoraggio in situ, integrati con attività specialistiche come rilievi di sezione e misure di portata, consentono di avere elevate quantità di dati e di conoscenza, fondamentali per la realizzazione di modelli previsionali e di simulazione.Anche se è naturale che il fiume Po sia il grande osservato speciale, sia che si parli di piene che di siccità, diamo spazio anche alla gestione del reticolo idrografico secondario, come i Canali di Bologna, che possono avere condizioni idrauliche particolari rispetto ai corpi idrici fluviali..
Sono intervenuti: Alessandro Bratti – Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Alberto Agnetti - Funzionario specialista di AIPO; Andrea Bolognesi - Direttore dei Canali di Bologna e Giulia Sisca – Ingegnere ambientale di CAE S.p.A.. Conduce il giornalista: Andrea Gavazzoli.
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