Elettrica...mente? Stagione II, puntata n.8 - Special guest
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Descrizione
Elettrica...mente?, il podcast di Silvio Chiapusso ed Emanuela Pirola dedicato a chi ne vuole sapere di più sull'eMobility e sui suoi effetti sia a livello mondiale che nel quotidiano. DOVE...
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Stagione II, Puntata n.8 - Special guest
Nell'ottava puntata della seconda stagione di Elettrica...mente? ospitiamo Matteo Caiti, ex dirigente di una multinazionale operante nel settore della robotica, dell'energia e dell'automazione in oltre 100 paesi del Mondo. Con lui parliamo di strategie cinesi e debolezze dell'UE, e soprattutto di cosa serve cambiare se non vogliamo che l'eMobility faccia la stessa fine del settore dei pannelli fotovoltaici, dominio incontrastato dei produttori cinesi.
Le domande:
- Dal 2015 a oggi, il tasso di elettrificazione dell’industria UE è rimasto al palo: fermo al 23%. Facendosi superare e perdendo contatto con la Cina che si attesta al 28%, in crescita di 7 punti percentuali. E ben distante dagli obiettivi europei al 2040 che, sulla carta, richiederebbero un tasso del 50%. Per arrivarci in modo armonico, entro la fine di questo decennio dovremmo raggiungere almeno il 31-35%. Pare impossibile, che ne pensa?
- La parte upstream della catena del valore delle auto elettriche richiede accessibilità a nuove materie prime provenienti dall'industria mineraria. Spostiamo lo sguardo alla geopolitica e guardiamo a quello che sta succedendo in Africa per il magnesio e per altre terre rare. I cinesi hanno il controllo di buona parte della chimica: hanno in mano l’80-90% di tutti i materiali. Insomma, sono loro che fanno il business. Questo sarà il segreto della loro inarrestabile crescita economica nei prossimi anni?
- Made in China 2025 è un piano strategico nazionale per sviluppare ulteriormente il settore manifatturiero della Repubblica popolare cinese, emesso dal premier Li Keqiang e dal suo gabinetto nel maggio 2015. Come parte del tredicesimo e quattordicesimo piano quinquennale, la Cina mira ad abbandonare il modello "fabbrica del mondo" che si basa sulla produzione di beni a basso costo a bassa tecnologia facilitato da costi di manodopera inferiori e vantaggi della catena di approvvigionamento. Il piano mira a migliorare le capacità di produzione delle industrie cinesi, passando da officine ad alta intensità di manodopera a fabbriche ad elevata capacità tecnologica. Il loro vantaggio competitivo sta diventando sempre più marcato. Il sistema economico occidentale riuscirà a competere?
Informazioni
Autore | Emanuela Pirola |
Organizzazione | Emanuela Pirola |
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