Dalle viscere di un’ epoca nasce da un bisogno interno, un bisogno profondo dell’ essere umano di sfogarsi, trovare una via maestra in quel tortuoso percorso che noi tutti conosciamo come la vita. Contiene il disagio emotivo che ci troviamo ad affrontare in un periodo storico terribile, che vede l’umanità interfacciarsi dinanzi ad un mostro malvagio e senza scrupolo alcuno. C’è però una venatura poetica e al contempo futurista nel racconto, una chiave di lettura che ha, come fine ultimo, l’evasione. Un’evasione mentale che ci porti oltre l’arrocco venutosi a creare in ognuno di noi in un momento dove parole come libertà, unione e collaborazione, intese nel senso più pragmatico del termine, appaiono lontane anni luce. Parole che tuttavia possono fungere da volano, trasformandosi da semplici sillabe ad azioni. Abili a dare il via ad un processo nuovo, di rinnovata energia, di un domani migliore. Tutto ciò è ricondotto a noi stessi, come il susseguirsi delle stagioni, le onde dell’ oceano, in un unico circolo virtuoso. Un esame appunto, dal quale non è più possibile esimersi.
Nella speranza che questa mia prosa possa far breccia in qualche anima, via auguro un buon ascolto.