Cosa c'è dietro le grandi dimissioni - con Francesca Coin
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Descrizione
Il tasso di dimissioni negli Stati Uniti è salito dal 2,3 per cento del febbraio 2020, prima del Covid, a un picco del 3 per cento nell’estate 2021. Si è...
mostra di piùSi è quindi iniziato a parlare di una svolta epocale, di un fenomeno di massa che è andato sotto il nome di “grandi dimissioni”.
Non soltanto normali cambi di lavoro, ma un rifiuto del lavoro, o almeno di quello che si era fatto fino a quel momento.
Il tasso di dimissioni volontarie negli Stati Uniti è presto tornato ai livelli pre-Covid e a metà 2023 risultava intorno al 2,4 per cento.
Forse quello che i giornali hanno letto come un cambiamento epocale dipendeva soltanto dal fatto che per alcuni mesi l’economia americana era rimasta congelata dalle misure anti-Covid e molta meno gente del solito aveva cambiato lavoro, visto che neanche si poteva uscire di casa.
Ad aprile 2020, per esempio, il tasso di dimissioni era dell’1,5 per cento, molto più basso del 2,3 pre-Covid.
In Italia si è registrata una tendenza simile. Su Lavoce.info Francesco Armillei ha osservato che il tasso di dimissioni a fine 2022 del 3,09 per cento è più alto che in fase pre-Covid, ma analogo a quello che si registrava in altri momenti di rapida evoluzione dell’economia italiana, per esempio dopo la crisi del 2008-2009.
Secondo i dati dell’Inps e del ministero del Lavoro, nel 2006 il tasso di dimissioni è arrivato addirittura al 4 per cento.
Quindi le grandi dimissioni, negli Stati Uniti come in Italia, sono state soltanto un abbaglio? Sì e no.
E’ vero che anche in altri momenti storici recenti ci sono state altre fasi con tassi di dimissioni analoghi a quelli registrati nel 2021 e nel 2022. Ma il tasso di dimissioni aumenta inesorabilmente di uno 0,1 per cento all’anno dal 2009. Come mai?
Perché gli italiani sembrano sempre più propensi a lasciare il proprio lavoro? Dietro queste storie di dimissioni c’è qualche cosa di più profondo che sta cambiando nel nostro modo di vivere il lavoro?
Ne parliamo con Francesco Coin, sociologa, che ha scritto un libro molto interessante per Einaudi che si chiama appunto Le Grandi dimissioni.
Francesca Coin si occupa di lavoro e diseguaglianze sociali. Ha un dottorato di ricerca in Sociologia presso la Georgia State University, negli Stati Uniti. Fino a settembre 2022 ha lavorato come professoressa associata nel dipartimento di Sociologia dell’università di Lancaster, nel Regno Unito.Ora insegna nel Centro di competenze lavoro welfare società del dipartimento di Economia aziendale sanità e sociale (Deass) della Supsi, in Svizzera. Scrive su Internazionale e L’Essenziale.
Informazioni
Autore | Stefano Feltri |
Organizzazione | Stefano Feltri |
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