Posto sul lembo settentrionale della Provincia di Belluno, il comune di Comelico Superiore, oltre che con la Provincia Autonoma di Bolzano, confina direttamente con l’Austria. Il Trattato Internazionale di Rovereto del 1752 confermò tale confine, già definito nel corso del 1400 e del 1500. Zona transfrontaliera e di passaggio tra realtà etniche, culturali e territoriali diverse, ha sempre rappresentato, per i caratteri della sua posizione geografica, un ambito strategico di notevole rilievo. Oggi la realtà comunale è determinata dall’esistenza di quattro nuclei abitati maggiori: Candide, che è anche la sede comunale, Casamazzagno, Dosoledo e Pàdola. A questi si aggiungono diverse altre borgate che fanno da contorno ai centri principali. Dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, Comelico Superiore può considerarsi molto ricco: con i suoi panorami incantevoli, gli scorci spettacolari e le altre meraviglie della natura, scopribili attraverso innumerevoli escursioni e con le vie ferrate sulle catene montuose più note. Alle montagne e ai boschi si aggiungono diversi laghetti, come il lago di Sant’Anna, il lago di Cestella, il lago Aiàrnola e il lago di Campo. Costituisce un’indubbia attrazione Valgrande con le sue acque e che un tempo si affermò come località termale. Anche il cosiddetto “sasso della borcia”, in altre parole un monolite dotato di cinque coppelle allineate ed equidistanti sulla faccia superiore, è divenuta un’attrattiva. Il misterioso monolite è stato oggetto d’interesse da parte di ricercatori e studiosi i quali si sono posti interrogativi e formulato delle ipotesi, senza però arrivare a una concreta ed esauriente risposta sulla natura di questo curioso oggetto. Scopo e provenienza del “sasso della borcia” restano quindi un mistero. La storia comunale, non diversamente da altri paesi del Cadore, prende le mosse dal sistema regoliero che per secoli ha influenzato e determinato la convivenza civile ed economica degli abitanti. I documenti più antichi sono dell’inizio di questo millennio. Candide è il paese più antico e i documenti attinenti alla formazione della Regola lo dimostrano. Sottoposto a distruzioni nel corso delle guerre con gli abitanti della Pusteria e a incendi, rinacque sempre sulla ridente posizione panoramica in cui sorge attualmente. Dosoledo, dei quattro principali nuclei abitati del Comune, è invece quello più recente. Una chiesa era presente nei primi decenni del 1500, mentre quella attuale è della prima metà dell’Ottocento. Progettata dal Segusini, come molte altre dell’epoca, fu eretta nel 1844 e consacrata nel 1847; al suo interno conserva affreschi di Giovanni De Min e opere del Brustolon. Ogni anno, a Dosoledo, la domenica più vicina al 9 febbraio, festa del patrono Sant’Apollonia, si celebra la “maskarada”: un’esplosione di tradizione, autenticità e colori lungo le strade della piccola frazione. Sfilano, in questo salto indietro nel tempo, le tradizionali maschere del "lachè", del "matazin", della “matazera” e della “vecia”.
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