Chen Jieren: 15 anni di carcere per aver criticato il Partito Comunista Cinese
15 mag 2020 ·
2 min. 19 sec.
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Il blogger Chen Jieren, ex dipendente del quotidiano controllato dal regime del Partito Comunista Cinese People’s Daily, nella provincia centrale dell’Hunan, è stato giudicato colpevole di aver pubblicato sul web...
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Il blogger Chen Jieren, ex dipendente del quotidiano controllato dal regime del Partito Comunista Cinese People’s Daily, nella provincia centrale dell’Hunan, è stato giudicato colpevole di aver pubblicato sul web informazioni false e negative.
Il tribunale del popolo della contea di Guiyang infatti lo ha condannato a 15 anni di carcere.
Nelle sue motivazioni, il tribunale ha dichiarato che dal 2015 egli ha diffuso sui social network «informazioni false allo scopo di ricattare le persone implicate nei suoi articoli e di aver estorto loro denaro, oltre che per commercio illegale e corruzione».
L’accusa ha sostenuto che: «L’imputato ha pubblicato informazioni false su blog, account pubblici di WeChat e altri mezzi di informazione per pubblicizzare casi rilevanti, con il pretesto di fornire consulenza legale».
Chen è stato inoltre accusato di aver lavorato come parte di una «forza malvagia». Insieme alla sua ex moglie e ad altre tre persone avrebbero accumulato illegalmente 7,3 milioni di yuan (1 milione di dollari USA) da questo business.
La corte ha affermato che l’ex giornalista cinese ha anche «attaccato e denigrato il Partito e il Governo, la magistratura e il loro personale».
In una dichiarazione, l’associazione Chinese Human Rights Defenders (CHRD) ha esortato Pechino a rilasciare immediatamente il giornalista. Secondo l’organizzazione Chen sarebbe semplicemente stato punito a causa dei suoi commenti politici su WeChat e altri social media.
Voce di Alex Mur
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Il tribunale del popolo della contea di Guiyang infatti lo ha condannato a 15 anni di carcere.
Nelle sue motivazioni, il tribunale ha dichiarato che dal 2015 egli ha diffuso sui social network «informazioni false allo scopo di ricattare le persone implicate nei suoi articoli e di aver estorto loro denaro, oltre che per commercio illegale e corruzione».
L’accusa ha sostenuto che: «L’imputato ha pubblicato informazioni false su blog, account pubblici di WeChat e altri mezzi di informazione per pubblicizzare casi rilevanti, con il pretesto di fornire consulenza legale».
Chen è stato inoltre accusato di aver lavorato come parte di una «forza malvagia». Insieme alla sua ex moglie e ad altre tre persone avrebbero accumulato illegalmente 7,3 milioni di yuan (1 milione di dollari USA) da questo business.
La corte ha affermato che l’ex giornalista cinese ha anche «attaccato e denigrato il Partito e il Governo, la magistratura e il loro personale».
In una dichiarazione, l’associazione Chinese Human Rights Defenders (CHRD) ha esortato Pechino a rilasciare immediatamente il giornalista. Secondo l’organizzazione Chen sarebbe semplicemente stato punito a causa dei suoi commenti politici su WeChat e altri social media.
Voce di Alex Mur
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Autore | Vision Times Italia |
Organizzazione | Vision Times Italia |
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