Catania. Il sogno infranto di Villa Scabrosa (Paolo Militello, Francesco Mannino)
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Descrizione
Cercare le tracce di qualcosa che non esiste più può essere esaltante ma resta un ‘impresa difficilissima. Come facciamo a capire come appariva Villa Scabrosa ai visitatori del suo tempo,...
mostra di piùInsieme al docente di Storia Moderna Paolo Militello (Unict) e a Ciccio Mannino, ricercatore e presidente di “Officine culturali” partiremo da dove tutto ebbe inizio, ossia dalla più imponente eruzione dell'Etna di cui abbiamo memoria. Era il 1669, la lava riuscì a giungere sino alle porte della città e a colmare il fossato del Castello Ursino.
Il fuoco liquido della Montagna, come la chiamano i catanesi, coprì i bastioni, travolse i vicini vivai e le tracce di antichità greco romana, e spostò per alcune centinaia di metri anche la linea di costa.
Fu una vera disfatta, accentuata anche dal terremoto del 1693, meno di 30 anni dopo.
Ma un catanese decisamente speciale non si arrese. Sua eccellenza Ignazio Paternó Castello, che fu principe di Biscari, archeologo e mecenate,
per quella ammasso di lava fredda che aveva distrutto la sua città non si dava pace. Era certo che la natura poteva essere sfidata. Quando ideava qualcosa, il principe lo faceva in grande. Alla nerissima distesa informe di pietra lavica, decise di sostituire un giardino delle meraviglie. Alla desolazione Ignazio Paternó Castello preferì un sogno che divenne realtà : Villa Scabrosa, il parco per i ricchi viaggiatori del Grand Tour, che oggi non esiste più. Al suo posto, c’è il cuore popolare pulsante della città: San Cristoforo.
Informazioni
Autore | Rosa Maria Di Natale |
Organizzazione | Rosa Maria Di Natale |
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