Castelli di Cannero a Cannobio (Piemonte)
21 set 2023 ·
1 min. 40 sec.
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Descrizione
Sembrano affiorare in mezzo al lago, a poca distanza dalla riva, i due isolotti rocciosi che ospitano ciò che resta della Rocca Vitaliana fatta costruire tra il 1519 e il...
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Sembrano affiorare in mezzo al lago, a poca distanza dalla riva, i due isolotti rocciosi che ospitano ciò che resta della Rocca Vitaliana fatta costruire tra il 1519 e il 1521 da Ludovico Borromeo, feudatario di Intra e Cannobio.
La rocca, uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte, venne edificata sulle rovine della fortezza Malpaga per difendere la zona dell’Alto Lago Maggiore dalle incursioni svizzere.
I Castelli di Cannero a Cannobio sono plurali in quanto costituiti da due parti: la parte principale che si trova sull’isolotto più grande, presenta ancora i massicci muraglioni costruiti a pelo d’acqua e alcuni torrioni di forma diversa che conservano parzialmente la loro merlatura.
Sull’isolotto più piccolo, detto delle Prigioni, invece, si vede un unico torrione mozzo e mura che continuano a sfaldarsi.
La fortezza ormai del tutto abbandonata nella seconda metà del Seicento, ha dato rifugio a contrabbandieri, falsari e pescatori, dopodiché oggi - come ha scritto Piero Chiara in Fioriva una rosa - non restano che “rovine, scale rotte, stanzoni ove i pescatori stendono le reti ad asciugare”.
Castelli di Cannero: https://maps.app.goo.gl/xs7moWNF3DanmZV17
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La rocca, uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte, venne edificata sulle rovine della fortezza Malpaga per difendere la zona dell’Alto Lago Maggiore dalle incursioni svizzere.
I Castelli di Cannero a Cannobio sono plurali in quanto costituiti da due parti: la parte principale che si trova sull’isolotto più grande, presenta ancora i massicci muraglioni costruiti a pelo d’acqua e alcuni torrioni di forma diversa che conservano parzialmente la loro merlatura.
Sull’isolotto più piccolo, detto delle Prigioni, invece, si vede un unico torrione mozzo e mura che continuano a sfaldarsi.
La fortezza ormai del tutto abbandonata nella seconda metà del Seicento, ha dato rifugio a contrabbandieri, falsari e pescatori, dopodiché oggi - come ha scritto Piero Chiara in Fioriva una rosa - non restano che “rovine, scale rotte, stanzoni ove i pescatori stendono le reti ad asciugare”.
Castelli di Cannero: https://maps.app.goo.gl/xs7moWNF3DanmZV17
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
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