Apocalypto***** (2006) - L'autodistruzione di una civiltà
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mostra di piùL'AUTODISTRUZIONE DI UNA CIVILTA' di Giacomo Samek Lodovici
In un villaggio Maya nelle foreste dello Yucatan, il giovane Zampa di Giaguaro vive con gli altri membri di quella piccola comunità, tra scherzi feroci, battute di caccia e l'affetto per la famiglia, il figlio piccolo e la moglie in procinto di partorire una seconda volta. Gli equilibri vengono sconvolti quando...
Appena uscito nelle sale questo film è stato criticato per la violenza delle scene, ma queste accuse sono infondate come quando criticavano "La passione di Cristo" perché era antisemita. Il vero motivo della levata di scudi è ideologico e vuol contrastare l'abbattimento della leggenda nera sugli spagnoli in America che il film inizia a suggerire...
L'ispirazione di "Apocalypto" é maturata in Mel Gibson subito dopo "La passione di Cristo". "Penso - dice l'autore- che la gente voglia assistere alla messa in scena di storie grandi, che raccontano qualcosa di interessante e che li tocchino spiritualmente. I motivi della caduta di una civiltà sono sempre stati gli stessi e molti degli eventi che hanno preceduto la fine della civiltà Maya sono gli stessi che si verificano nella nostra società di oggi. La gente pensa che l'uomo moderno sia totalmente illuminato, quando in realtà siamo vittime degli stessi problemi, ma anche capaci dello stesso eroismo e trascendenza".
Mel Gibson continua a produrre cinema di alta qualità!
COM'ERANO VIOLENTE LE CIVILTA' PRE-CRISTIANE
Il cristianesimo, per primo, ha conferito una dignità e un valore inviolabile ad ogni uomo, donna, bambino
Il film di Mel Gibson, Apocalypto, [...] ha un merito importante, perché mostra che la civiltà Maya, come è stato documentato dalla ricerca storica recente, era costellata da episodi molto diffusi di crudeltà e praticava numerosissimi sacrifici umani. Le descrizioni fatte da Gibson di corpi sventrati, cuori estratti divorati o offerti alle divinità, cadaveri fatti precipitare dalle gradinate dei templi, sono, grossomodo, fedeli.
In effetti, i sacrifici umani erano ampiamente diffusi nelle civiltà pre-cristiane. Il grande antropologo Renè Girard ha spiegato che l'umanesimo cristiano è stato una novità assoluta, per la sua difesa della dignità intangibile di ogni singolo essere umano: "né la Cina dei mandarini, né il Giappone dei samurai, né le Indie precolombiane, né la Grecia, né Roma [...] si curavano minimamente delle vittime che, con mano generosa, sacrificavano ai loro dei, all'onore della patria, all'ambizione di grandi o piccoli conquistatori».
Anche i Greci, che pur hanno introdotto la dignità del cittadino, l'hanno però negata alle donne, ai bambini ed agli stranieri e legittimavano la schiavitù. E gli stoici, pur avendo riconosciuto l'uguaglianza di tutti gli uomini, hanno però sminuito la dignità dell'uomo perché non gli hanno riconosciuto una differenza qualitativa rispetto agli esseri inferiori, perché hanno negato che fosse libero, perché gli hanno negato la spiritualità.
Il cristianesimo, per primo, ha conferito una dignità e un valore inviolabile ad ogni uomo, donna, bambino, giacché ogni uomo:
a) è individualmente voluto da Dio;
b) è a immagine e somiglianza di Dio;
c) è destinato alla comunione con Dio.
Perciò, storicamente, solo la Chiesa ha introdotto un vero umanesimo, cioè una cultura di promozione e rispetto per ogni uomo. Nelle altre culture esistevano delle solidarietà familiari, tribali, nazionali, ma la sollecitudine verso l'altro non era mai universale; invece la Chiesa ha ripudiato completamente i sacrifici umani e, per fare solo un esempio, ha inventato gli ospedali, come luoghi in cui vengono curati tutti (senza eccezioni) i malati e li ha gestiti fino al XVIII secolo. Per contro, nel '900, i totalitarismi, con le loro ideologie anticristiane, hanno prodotto genocidi e carneficine mostruosi.
Insomma, il cristianesimo è stato il grande motore dell'umanesimo e lo conferma uno dei suoi più acerrimi nemici, cioè Nietzsche. Questi sosteneva che il genere umano progredisce tramite l'eliminazione dei deboli, e accusava il cristianesimo di essere opposto a quella che egli considerava la vera filantropia, proprio per avere sempre difeso ogni uomo, nessuno escluso: "l'individuo fu considerato dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si poté più sacrificare, ma la specie sussiste solo grazie a sacrifici umani. [...] E questo pseudoumanesimo che si chiama cristianesimo, vuole far sì che nessuno venga sacrificato".
Certo, il pericolo di nuovi totalitarismi per ora non incombe, ma l'arretramento del cristianesimo, di cui tanto si compiacciono i laicisti, comporta l'affievolimento progressivo del senso della dignità umana. Così, assistiamo già a molteplici espressioni di favore verso sacrifici umani, come la mercificazione della donna, certi ritmi lavorativi di professioni che impongono tempi di lavoro disumani, l'aborto, l'eutanasia, la clonazione umana, la sperimentazione sugli embrioni.
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Autore | BastaBugie |
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