Protagonisti dello spettacolo sono Silvia Siravo e Simone Migliorini che cura anche la regia; le musiche sono eseguite da David Dainelli. Lo spettacolo non parla di speranza, di bellezza, di rinascita o rigenerazione, non parla di un futuro migliore ma di tutto questo insieme, di ciò che tutti questi grandi valori contiene: è Amour de loin, una suggestiva e fascinosa storia che nasce tra due amanti, separati dalle incombenze della pandemia, che si confrontano su una raccolta di lettere d’amore tra le più belle mai scritte. “Le lettere – spiega Alma Daddario - sono un’arma efficace per manifestare una gioia, per esternare un’emozione rendendo partecipi gli altri, per riempire il vuoto di una lontananza fisica. Hanno un respiro ampio e parlano al cuore e alla mente con modalità diverse dai messaggi veicolati dai cellulari: modalità che le rendono immortali. Si scrivono per se stessi, senza cercare fama, o approvazione. Si scrivono per dare dimora alle passioni, ma anche alle debolezze, per comunicare… l’incomunicabile. In poesia o letteratura, finzione o storia, la lettera d’amore è specchio dell’anima di chi la scrive. Erede moderna dell’”amor di lontano”, cantato dai trovatori, che esprimeva nostalgia, desiderio, illusione. L’amour de loin, l’amore impossibile, che poteva essere vissuto solo in modo virtuale attraverso i versi, così come attraverso le missive. Una lettera è in grado di superare spazio e tempo… racconta i momenti in cui gli esseri umani sono più veri, dubbiosi o fragili, appassionati o disperati, ingenui o cinici. Poeti, filosofi, scrittori, musicisti e… comuni mortali, donne e uomini, attraverso le lettere, hanno ci hanno lasciato una traccia di immortalità. Personaggi immaginari o storici, mitologici o reali, rappresentano la continuità delle nostre speranze, dei nostri sogni, delle aspettative dell’uomo davanti a un sentimento inspiegabile che crea gioia, dolore, desiderio, sconcerto. L’amore è tutto – affermava Emily Dickinson – e questo è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.
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