Alleghe

23 mag 2024 · 4 min. 39 sec.
Alleghe
Descrizione

Alleghe è sicuramente uno dei paesini più pittoreschi di tutte le Dolomiti. Quando si parla di Alleghe, sorge spontaneo pensare al lago, alle piste da sci del grande comprensorio che,...

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Alleghe è sicuramente uno dei paesini più pittoreschi di tutte le Dolomiti. Quando si parla di Alleghe, sorge spontaneo pensare al lago, alle piste da sci del grande comprensorio che, verso Oriente, si collega alla Val di Zoldo, alla Val Fiorentina e al Civetta. Il Civetta, con i suoi 3218 m in vetta, è indubbiamente uno dei simboli delle Dolomiti, per la sua mole imponente e per la sua bellezza. I primi a conquistarne la cima furono due inglesi: Raynor e Phillimore. Accompagnati dalle guide di Cortina d’Ampezzo, Antonio Dimai e Giovanni Siorpaes, nell’estate del 1895, sconfissero la splendida verginità della montagna. Alleghe si trova a 979 m di altezza ed è contornata da numerose borgate e frazioni, prima fra tutte quella di Caprile situata poco a nord, appena a monte della confluenza della Fiorentina con il Cordevole. Il corso regolare di questo torrente fu sconvolto l’11 gennaio 1771, quando un’imponente frana si staccò dal Monte Piz e ne sbarrò il corso causando così la formazione del lago, oggi ameno punto di attrazione per il turismo e per le attività sportive. Un’alternativa ai numerosi trekking è il pattinaggio. Alleghe è, infatti, famosa anche per la sua squadra di hockey, fondata nel 1933 e che, in passato, ha ottenuto piazzamenti di particolare rilievo. Lo Stadio Alvise De Toni costituisce, infatti, uno dei punti d’attrazione della cittadina. Oltre alla pratica del pattinaggio libero si può assistere a spettacoli di danza sul ghiaccio o partecipare all’Ice Disco Dance, una specie di discoteca sui pattini. La storia di questo comprensorio territoriale trova le sue radici nel mondo antico, di cui si conservano ancora tracce incise perpetuamente nella roccia. FIN BEL-IUL si legge sulla parete rocciosa, sotto una cengia a nord del Monte Coldai. Si tratta di un’iscrizione rupestre che gli studiosi fanno risalire alla fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., periodo in cui gli Antichi Romani controllavano il territorio. Questa però è solo una delle tre iscrizioni scoperte nel 1925 dall’ingegnere e alpinista Domenico Rudatis. A quella del Monte Coldai si aggiungono le iscrizioni del versante zoldano e del Col Davagnin, interpretate come iscrizioni confinarie che dovevano segnalare e quindi dividere da un lato i territori dei “Bellunati” e dall’altro quello degli Iulienses, in altre parole gli abitanti di Iulium Carniucum, l’attuale Zuglio. Nei secoli scorsi, la vita quotidiana degli abitanti era legata all’economia agricola e forestale e alla fortunata attività di lavorazione del ferro, svolta nelle fucine di Caprile. Il metallo, proveniente dalle vicine miniere del Fursil, nei pressi di Colle Santa Lucia, costituiva la materia prima per la fabbricazione di armi, coltelli e oggetti vari. Tale attività continuò durante l’appartenenza alla Serenissima. Della notorietà e importanza delle armi forgiate a Caprile, una testimonianza è il bell’arazzo, conservato nella Sala consiliare del Municipio, del pittore tedesco Kurt Geibel Hellmeck, riportante una scena di trattative commerciali per l’acquisto di spade tra i rappresentanti veneziani e quelli locali. Un salto indietro nel tempo è possibile visitando Bramezza: paesino in posizione panoramica sul lago di Alleghe, ora abbandonato. Una volta giunti in questo villaggio fantasma, non sarà difficile immaginare le persone che qui un tempo ci vivevano, il vociare degli adulti, le grida dei bambini, gli animali. Ogni cosa oggi è lasciata in stato di abbandono, ma vi si respira una strana atmosfera. Sembra quasi che, da un momento all’altro, debba comparire qualche contadino con una falce in mano e la gerla sulla schiena, proprio come un tempo.
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Autore radioabm
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