24 km2 di puro panorama montano, paesaggi mozzafiato e alcune tra le più belle cime delle Dolomiti. Agordo, da sempre, costituisce il centro di riferimento economico e culturale per l’intero comprensorio territoriale, grazie alla presenza dei principali servizi amministrativi e socio-sanitari, ma anche d’importanti attività industriali e commerciali che, negli ultimi anni, si sono ampiamente giovate della grande espansione dell’industria dell’occhiale. La presenza di svariate aziende, tra cui Luxottica con la propria casa-madre, leader di settore sullo scenario internazionale, ha alimentato notevolmente le possibilità occupazionali e di reddito a vantaggio dello sviluppo dell’intero territorio. Agordo, tuttavia, non ha mai smesso di essere una stazione turistica di tutto rilievo, conosciuta per l’equilibrio e la salubrità del suo clima, frequentata anche come base di partenza per le esplorazioni delle innumerevoli bellezze paesaggistiche, ambientali e monumentali presenti nel comprensorio. Superbo è lo scenario naturale di cui si può godere ad Agordo, incastonata tra le più importanti e maestose cime dolomitiche. Sovrastata dalla mole del Framont, l’appendice meridionale del gruppo della Moiazza–Civetta, che ne è anche uno dei simboli, Agordo è il punto perfetto per ammirare la Moiazza, le cime di San Sebastiano, le Cime de Zita, il Monte Celo, la Schiara, le vette dei Monti del Sole, l’imponente Agner, l’Altopiano del Rosetta, le Pale di San Lucano e l’imponente parete meridionale della Marmolada. Dai diversi punti del Comune è possibile inoltre vedere molte altre vette delle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Non è un caso, quindi, che Agordo fosse stata scelta quale prima sede del Club Alpino Italiano. La fondazione della Sezione “Agordino” del CAI risale al lontano 1868 e la sua sede storica era ospitata presso l’Albergo Miniere, oggi Caffè Miniere, in Piazza della Libertà; dopo oltre un secolo e mezzo, la sede del CAI è ancora presente ad Agordo sul lato opposto della piazza principale. Simbolo di Agordo, è la bella Piazza della Libertà contornata da una lunga teoria di antichi portici che le attribuiscono un tocco tipico, assieme a un’antica fontana con il leone di S. Marco. Un ampio slargo erboso, il cui perimetro è segnato da una doppia alberatura decorativa, è il Broi. Un polmone verde nel cuore di Agordo, dove si tengono alcune fra le principali manifestazioni dell’Agordino. In fondo ad esso si erge il palazzo del Municipio. Si tratta di una costruzione austera realizzata nella seconda metà del secolo scorso. Affascinante è il palazzo Crotta noto più tardi come “de Manzoni”: una significativa villa veneta che si fa ammirare mettendo in mostra, nel giardino e nel parco, diverse statue decorative e all’interno gli affreschi ottocenteschi di Pietro Paoletti. E’ sede di appuntamenti culturali, delle ex scuderie, delle collezioni ottiche e di occhiali della Luxottica con testimonianze e prodotti del settore risalenti a varie epoche. Un tempo, almeno prima della Grande Guerra, il palazzo conservava una buona raccolta di dipinti, ora per lo più dispersi. La chiesa arcidiaconale risale invece al 1513 e sorse nel punto i cui, forse già a partire dal XI secolo, esisteva una struttura ecclesiastica. Fu ristrutturata e ampliata su progetto di Giuseppe Segusini tra il 1836 e il 1852 e consacrata nel settembre dello stesso anno. È intitolata a Santa Maria Nascente la cui festa ricorre l’8 settembre. Le sue decorazioni ad affresco sono di Giovanni de Min. Conserva anche opere di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, Francesco Frigimelica, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Antonio Longo, Matteo Ponzoni, Paris Bordon, Domenico Zanchi, Michelangelo Grigoletti, Casagrande, Besarèl e Brustolon. Di pregio l’organo, opera del Cipriani, e l’oreficeria sacra. Nell’oratorio di San Vincenzo Ferreri a Prompicai sono conservate opere di Gregorio Lazzarini, dello Zanchi e una serie di ex voto di autori ignoti.
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