A volte tornano. Marcos 2 l’amnesia
21 mag 2022 ·
28 min. 31 sec.
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Descrizione
La storia trasfigurata nelle Filippine... Marcos 2, l'Amnesia, ovvero... l’adattamento ai “canali” social del risultato delle urne a Manila e la prospettiva nell'area indopacifica I tanti tasselli dell'Indopacifico si vanno...
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La storia trasfigurata nelle Filippine... Marcos 2, l'Amnesia, ovvero... l’adattamento ai “canali” social del risultato delle urne a Manila e la prospettiva nell'area indopacifica
I tanti tasselli dell'Indopacifico si vanno lentamente a comporre in una texture che finirà con delineare i veri rapporti di forza, non solo militare: il confronto riguarda i poteri fortemente reali in ciascuna nazione e poi ci sono alleanze, sottili e più smaccate, che sono oggetto di disputa tra le potenze regionali e globali. Scenario diffuso sul pianeta che prelude al dispiegamento di forze per un confronto: sarà solo commerciale, o anche militare?
Abbiamo preso a prestito l’incredibile risultato delle elezioni filippine per fare il punto sulle strategie al cui centro ci sono gli arcipelaghi dell'Indopacifico con @moles_sabrina, redattrice di China Files
Come si configura la vittoria inconcepibile del figlio di Marcos? e quali sarà il ruolo che gli Usa stanno conferendo al Giappone in quell'area? La visita di Biden in quella parte di Asia è prossima, ma il primo a congratularsi è stato Xi Jinping. E proprio da qui comincia l'analisi di Sabrina Moles.
Ferdinand Romuáldez Marcos Jr., detto Bongbong è il figlio 65enne di Ferdinand e Imelda (ancora viva e nelle sue scarpe), che fino a 36 anni fa hanno rappresentato la cleptofamiglia più rapace al mondo; la ferocia del regime era famigerata: il mantenimento del potere si fondava su omicidio, tortura e carcere per gli oppositori e nel 1986 la People Power Revolution depose Marcos, ma nella campagna elettorale la patina del tempo l'ha a tal punto edulcorata nella forma social da renderla una sorta di Age d'Or per una maggioranza di votanti infraquarantenni. Questa infingarda versione della storia ha convinto il 60% degli elettori che hanno portato al potere le due dinastie dei peggiori dittatori filippini, perché infatti la vice di Bongbong è Sara Duterte, figlia del sanguinario e spietato presidente uscente, i cui metodi erano simili: uccisione e sparizione di avvocati dei diritti civili, esecuzioni sommarie, rastrellamenti negli slum.
Tra evocazione di Cory Aquino e metodo Giacarta emerge il ruolo dei social network per ricostruire una narrazione che bada ad aspetti che "trasfigurano" una storia che non può venire raccontata con questi canali che 36 anni fa non esistevano: il meccanismo per scardinare la storia è quella di sostituire gli strumenti storici con quelli percepibili dai nuovi destinatari, che raggiungono più facilmente la sensibilità attuale; la memoria collettiva poi non rilascia sedimenti utili a tramandare i periodi bui, se non attraverso testi, documenti e testimonianze poco adatte alla rielaborazione della storia nel mondo a cui i social sono sensibili.
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I tanti tasselli dell'Indopacifico si vanno lentamente a comporre in una texture che finirà con delineare i veri rapporti di forza, non solo militare: il confronto riguarda i poteri fortemente reali in ciascuna nazione e poi ci sono alleanze, sottili e più smaccate, che sono oggetto di disputa tra le potenze regionali e globali. Scenario diffuso sul pianeta che prelude al dispiegamento di forze per un confronto: sarà solo commerciale, o anche militare?
Abbiamo preso a prestito l’incredibile risultato delle elezioni filippine per fare il punto sulle strategie al cui centro ci sono gli arcipelaghi dell'Indopacifico con @moles_sabrina, redattrice di China Files
Come si configura la vittoria inconcepibile del figlio di Marcos? e quali sarà il ruolo che gli Usa stanno conferendo al Giappone in quell'area? La visita di Biden in quella parte di Asia è prossima, ma il primo a congratularsi è stato Xi Jinping. E proprio da qui comincia l'analisi di Sabrina Moles.
Ferdinand Romuáldez Marcos Jr., detto Bongbong è il figlio 65enne di Ferdinand e Imelda (ancora viva e nelle sue scarpe), che fino a 36 anni fa hanno rappresentato la cleptofamiglia più rapace al mondo; la ferocia del regime era famigerata: il mantenimento del potere si fondava su omicidio, tortura e carcere per gli oppositori e nel 1986 la People Power Revolution depose Marcos, ma nella campagna elettorale la patina del tempo l'ha a tal punto edulcorata nella forma social da renderla una sorta di Age d'Or per una maggioranza di votanti infraquarantenni. Questa infingarda versione della storia ha convinto il 60% degli elettori che hanno portato al potere le due dinastie dei peggiori dittatori filippini, perché infatti la vice di Bongbong è Sara Duterte, figlia del sanguinario e spietato presidente uscente, i cui metodi erano simili: uccisione e sparizione di avvocati dei diritti civili, esecuzioni sommarie, rastrellamenti negli slum.
Tra evocazione di Cory Aquino e metodo Giacarta emerge il ruolo dei social network per ricostruire una narrazione che bada ad aspetti che "trasfigurano" una storia che non può venire raccontata con questi canali che 36 anni fa non esistevano: il meccanismo per scardinare la storia è quella di sostituire gli strumenti storici con quelli percepibili dai nuovi destinatari, che raggiungono più facilmente la sensibilità attuale; la memoria collettiva poi non rilascia sedimenti utili a tramandare i periodi bui, se non attraverso testi, documenti e testimonianze poco adatte alla rielaborazione della storia nel mondo a cui i social sono sensibili.
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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