"Le gambe di Vittoria stavano percependo il soffio fresco del vento del 15 aprile. Non c'erano nuvole quel giorno nel cielo di Torino. Da lassù non sapeva com'era bello guardare tutta la città. I palazzi sembravano piccoli e carini, non quei mostri fintamente imbellettati che inghiottiscono le persone che vedeva passare vicino mentre camminava con il libro in mano e la musica triste nella orecchie in via Po.
Aveva le calze strappate vicino al ginocchio e la gonna corta, quella che la sera prima al parco Michelotti uno qualunque aveva tirato su per l'ennesima volta e lei, controvoglia, aveva sorriso.
Le gambe a penzoloni sembravano pesanti come macigni, nonostante fossero delle gambe esili e ossute. Le arrivavano le zaffate degli odori della città, gas di scarico misto a quell'odore di alberi malati e scorticati, e un senso di nausea iniziò a salirle dallo stomaco alla testa.
Sorrise di nuovo, come a quello sconosciuto la sera prima, come al professore di Storia del Teatro che le guardava le tette mentre lei spiegava la teorizzazione del Living di Julian Beck, come a sua sorella il giorno prima che lei partisse per un viaggio di polvere per non tornare mai più. Sorrideva Vittoria, ma quella volta lo faceva a se stessa. Poi il sorriso diventava riso, beffardo e pieno. La vibrazione del suo busto la sbilanciava un poco in avanti."


Racconti Bendati scritti da Stephania Giacobone.
Reading con la splendida voce di Tamara Malgaroli.

Le illustrazioni di ciascun episodio sono opere di Simonetta Pedicillo della serie dei Disegni Bendati.

Tre donne. Scrittura, lettura, disegno. Tre arti che si uniscono con passione.