Eccoci nel quartiere di Stadera, tra i Navigli e il Gratosoglio, un piccolo agglomerato popolare e multiculturale che può contare su una strategica fermata della linea verde della metropolitana collegata con il centro della città, ma soprattutto sulla decennale vocazione per la materia sociale dei cittadini che lo abitano. Gli spazi di partecipazione civica e di offerta culturale e solidale in questa zona costituiscono una rete che comprende più di una trentina di associazioni sul territorio dove spicca, a far da collante, la biblioteca civica situata nel Parco della Chiesa Rossa, un vero punto di riferimento per gli abitanti del quartiere che sono impegnati a cucire relazioni anche grazie a un altro ‘centro nevralgico’ che, incredibilmente, si trova al centro del cortile di quattro storici condomini di edilizia popolare: le Quattro Corti di Stadera. È proprio qui, grazie alle cooperative Solidarnosc di CCL e Dar=casa, che nel 1999 prende vita un progetto rivoluzionario e purtroppo mai replicato, dove il mondo cooperativo ha ristrutturato degli alloggi di Aler, rimettendoli nel mercato a canone calmierato, e preoccupandosi anche della componente umana. Attenzione ai costi della vita di chi abita queste case, quindi, ma anche a come migliorarla attraverso spazi e iniziative in cui ognuno può fare la sua parte, favorendo le relazioni sociali e innescando un un processo di cura e rispetto per la comunità. E allora, ascoltiamo insieme le voci di chi la vive questa comunità, e di chi la costruisce - giorno dopo giorno -, voci come quella della milanesissima signora Maria, 78 anni portati con grinta, quella entusiasta di Everlyne, keniota mamma di tre bambini nati in Italia, o quella emozionata di Falli, che dopo la traversata su un barcone dalla Libia, ha trovato casa e lavoro grazie alle Corti.
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