'68-'78: intervista a una "femminista non pentita": Rosangela Pesenti - Ottava Puntata

15 mag 2018 · 19 min. 41 sec.
'68-'78: intervista a una "femminista non pentita": Rosangela Pesenti - Ottava Puntata
Descrizione
Radio-intervista a Rosangela Pesenti, esponente dell'UDI (Unione Donne in Italia), sul decennio '68-'78, che ha cambiato leggi e costumi italiani
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Sofia Micucci

3 anni fa

Ho trovato molto interessante l’intervista a Rosangela Pesenti che mi ha dato tanti spunti di riflessione. La prima cosa che mi viene in mente è che una signora di quasi 70 anni abbia idee, principi e spirito di autonomia molto più avanzati e “rivoluzionari” rispetto a tante donne di oggi cinquantenni, quarantenni o trentenni che invece spesso inseguono tristemente obiettivi e miti futili e inutili: la chirurgia estetica, il like sui social network, il mero benessere economico, una concezione individualistica della vita che va all’opposto di quella solidarietà che la Pesenti propone come valore importante. Ma secondo me questo non deve sorprenderci più di tanto: i giovani degli anni ’70 hanno vissuto una stagione eccezionale dove la politica e l’impegno sociale faceva parte della loro vita quotidiana. Questo mi fa riflettere sul fatto che i risultati ottenuti a livello legislativo negli anni 1968-1978 così ben descritti nella trasmissione sono stati il frutto di lotte sociali, della mobilitazione di migliaia di donne (ma anche di uomini) che hanno in qualche modo "costretto i legislatori" ad adeguare le leggi alle nuove istanze sociali democratiche e di uguaglianza tra i sessi. Ci appare quasi impossibile che la violenza sessuale sia stata considerata dal codice penale un reato contro la persona e non più contro la morale solo nel 1996, ma in realtà questo ci dà il segno di quanto ancora oggi ci sia da lavorare per arrivare ad una vera uguaglianza tra uomo e donna, non solo sulla carta ma nella realtà sociale e nella mentalità maschile. Ho notato inoltre una certa preoccupazione nelle parole della Pesenti sul fatto che se le nuove generazioni daranno per scontate certe conquiste del passato, rischiano di vedere vanificate le lotte di quel decennio, in un clima generale dove il liberismo in economia e l’individualismo nei rapporti sociali, rischiano di riportarci indietro nel tempo quando sessismo, razzismo e discriminazioni erano considerati valori sociali accettabili. Un altro passaggio dell’intervista che mi ha colpito è stato il rapporto della Pesenti con la madre. Dalle sue parole emerge lo scontro generazionale che vi fu allora tra genitori e figli e tra due mentalità e mondi lontanissimi. Io mi ritengo, invece, fortunata perché se in questo commento mi trovo totalmente d’accordo con quanto affermato dall’intervistata è grazie anche agli insegnamenti di mia madre, che mi ha sempre educata ai valori di uguaglianza, solidarietà e autonomia che ho ritrovato nelle parole della Pesenti.
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Autore SB OnAir
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