A Manciano Massimo Cardosa ci ospita nel museo archeologico da lui diretto: un interessante esperimento, a nostro avviso, di commistione tra storia e tecnologia. Il percorso museale, infatti, si snoda, tra le varie sezioni e vetrine con l’ausilio di supporti informatici che hanno lo scopo di facilitare il visitatore nella fruizione di ciò che vede e di integrare i dati visibili disponibili: nella sala biglietteria, infatti, per chi volesse è a disposizione un tablet (ma è possibile utilizzare anche il proprio dispositivo telefonico) con il quale è possibile “leggere” i vari qr code disposti lungo il percorso archeologico. Inoltre, postazioni video con realtà aumentata costituiscono brevi spot, specialmente dedicati ai visitatori più piccoli, dedicati a temi di inquadramento generale. La scoperta più sorprendente, almeno visivamente, ci attende nell’ultima sala dove, inquadrando un grande qr code sul pavimento, siamo trasportati, come per magia, all’interno della ricostruzione di una capanna protostorica, spostando ed alzando il tablet osserviamo il pavimento, le pareti ed il tetto dall’interno con una rappresentazione degli oggetti che vi avremo potuto trovare. Veramente suggestivo!