3' grezzi Ep. 193 Reality (non)ortodossi

15 lug 2021 · 3 min.
3' grezzi Ep. 193 Reality (non)ortodossi
Descrizione

Non è facile essere donna se si vive in una comunità ebrea ultra ortodossa, niente di eccezionale quindi che Julia Haart sia scappata per viviere una vita normale. Quello che...

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Non è facile essere donna se si vive in una comunità ebrea ultra ortodossa, niente di eccezionale quindi che Julia Haart sia scappata per viviere una vita normale. Quello che invece è molto eccezionale è che nell'arco di 6 anni sia diventata CEO della più grande agenzia di modelle al mondo. Quando la notte scorsa sono capitata sul reality 'My unorthodox life' in programmazione su Netflix, giuro che volevo solo curiosare un po', e invece ho finito col guardarmene 3 episodi di seguito, io che detesto i reality show! Ah! Ah! La curiosità era veramente tanta (anche se so benissimo che di realtà lì ce n'è ben poca...)

LINK
My unorthodox life su Netflix
https://www.netflix.com/it-en/title/81175724

TESTO TRASCRITTO (English translation below)
Ieri notte, anziché andare a letto mi son messa a guardare le novità su Netflix e prima che me ne rendessi conto mi ero già vista tre episodi di seguito della nuova serie "My unorthodox life", la mia vita non ortodossa. È la storia di Julia Haart, una donna che è cresciuta in una comunità di ebrei ultra ortodossi a New York, e lì si è sposata come si fa appunto in queste comunità, molto giovane, e si è messa a fare i figli, e poi a un certo punto, di nascosto si è messa a lavorare, perché naturalmente le donne non possono lavorare, non possono guadagnare soldi, non possono avere una vita indipendente, e poi è scappata una volta scappata nel giro di sei, sette anni è salita a capo di una delle agenzie di moda più competitive e più di successo al mondo, e adesso fa la bella vita con i suoi figli, che quasi tutti sono anche loro andati via dalla comunità ultra ortodossa, ne ha ancora uno che è minorenne e che vive col suo ex marito. È affascinante, ripeto, come tutti i reality tv che io non amo guardare perché trovo terribilmente noiosi, anche perché di realtà hanno ben poco, però ieri ho cominciato a guardarlo e sono rimasta, come si dice attratta, siccome ogni episodio, molto intelligentemente, finiva con qualcosa che era sospeso, quindi volevo vedere come andava a finire, come andava avanti, iniziavo a vedere l'episodio successivo e prima che me ne rendesse conto ne avevo già guardato tre, quindi sono andata a letto tardissimo. No, dicevo, mi rendo conto che i reality tv non non sono vita reale, anche perché immaginatevi questi appartamenti newyorkesi super esclusivi, piscine, vanno in vacanza in elicottero, quindi una vita che a me è assolutamente sconosciuta, lontana, di cui non me ne frega niente, però è interessante, trovo affascinante avere delle notizie su questi mondi ortodossi, dove le donne non solo sono cittadine di serie B, diciamo che sono cittadini di serie Z, e di questi mondi qua, purtroppo sempre legati alla religione, ce ne sono ancora molti, non solo tra gli ebrei ma anche tra altre religioni, e mi fa naturalmente arrabbiare il fatto che a essere cittadine di serie Z poi sono sempre le femmine, e ancora non sono riuscita a capire che cos'è che c'hanno questi maschi, questi capi religiosi maschi contro le femmine, cos'è che fa tanta paura che noi abbiamo. E naturalmente mi rispondo, perchè noi abbiamo il potere della vita perchè volenti o nolenti noi facciamo i figli e loro no, e questo ce lo invidiano.

ENGLISH TRANSLATION
Last night, instead of going to bed, I started browsing what’s new on Netflix and before I knew it I had already seen three consecutive episodes of the new series "My unorthodox life". It's the story of Julia Haart, a woman who grew up in a community of ultra-Orthodox Jews in New York, and got married there as they do in these communities, very young, and started having children, and then at one point, she secretly start working, because of course women can't work, can't earn money, can't have an independent life, and then she ran away. Once she ran away within six, seven years she went up to head of one of the most competitive and most successful fashion agencies in the world, and now leads the good life with her children, who almost all of them have also left the ultra Orthodox community, she still has one who is a minor and lives with her ex-husband. It is fascinating, as I said, like all reality TV (which I don’t enjoy watching because I find them terribly boring, also because there is very little reality there, but yesterday I started watching it and I kept on going as I was, how can I say? Attracted, since every episode, very intelligently so, ended with a cliff hanger, so I wanted to
see how it ended, what happened next, I started watching the next episode and before I knew it I had already watched three, so I went to bed very late. No, as I was saying, I realise that reality TV is not real life, also because just picture these super exclusive New York apartments, swimming pools, going on vacation by helicopter, so a life that is absolutely unknown to me, far away, about which I couldn’t care less, but it is interesting, I find it fascinating to get a glimpse of these orthodox worlds, where women are not only second-class citizens, they are last-class citizens, and of such worlds, unfortunately always linked to religion, there are still many, and not just among Jews but also among other religions, and it naturally angers me that it is always women to be second-rate citizens, and I still haven't been able to understand what is that they have these men, these male religious leaders, what they have against women, what we have that scares them so much. And of course I know the answer, because we have the power of life, because willy-nilly we bear life and they don't, and they envy us this.
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Informazioni
Autore M. Cristina Marras
Organizzazione M. Cristina Marras
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