3' grezzi Ep. 178 Chair is not sedia

30 giu 2021 · 3 min.
3' grezzi Ep. 178 Chair is not sedia
Descrizione

Tradurre è faticoso. Questo però non giustifica la pigrizia di chi riempie le frasi italiane di termini inglesi. A volte parlando tra amici anch'io lo faccio, ma non sognerei mai...

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Tradurre è faticoso. Questo però non giustifica la pigrizia di chi riempie le frasi italiane di termini inglesi. A volte parlando tra amici anch'io lo faccio, ma non sognerei mai di farlo quando traduco per lavoro o quando scrivo testi che verranno usati in modo professionale. Oltre ad essere una questione di correttezza professionale, è innanzi tutto una questione politica.

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Ascolta in italiano e leggi i sottotitoli in inglese
Listen in Italian and follow the English subtitles
https://youtu.be/SyHrwek7nvU

TESTO TRASCRITTO (English text below)
Sì è vero. Tradurre è faticoso, perché non esistono traduzioni di parole che abbiano un significato biunivoco cioè un solo significato. Anche se prendiamo una parola diciamo, semplice, come come 'sedia' / 'chair', ecco se dico 'chair' in inglese non sto solo dicendo 'sedia' ma sto dicendo anche presidente, comando, cattedra, insomma sto dicendo un sacco di altre cose che non sto dicendo se dico la parola italiana sedia. Questo perché? Perché tradurre è un lavoro, è un lavoro duro. Fatevelo dire da una persona che lo fa, praticamente da 30 anni traduco. A volte c'è la tentazione di usare, in questo caso parlando dell'inglese, della traduzione dall'italiano all'inglese, c'è la tentazione di usare la parola inglese che riassume perfettamente in modo molto preciso il concetto che vogliamo trasportare dalla comunità o dalla società inglese a quella italiana. Questo per diversi motivi, anche perché in inglese, a differenza dell'italiano, un sostantivo può essere usato anche come verbo molto spesso, mentre sappiamo che in italiano questo non solo è impossibile ma nel momento in cui uso un verbo, devo anche immediatamente dire se sto parlando al singolare al plurale al maschile o al femminile. Però bisogna farlo, è una cosa fondamentale indispensabile da fare perché la lingua altrimenti diventa un misto tra italiano e inglese. Questo ha delle ramificazioni sociali e politiche. Ripeto, è molto molto complicato, è un processo molto lungo tradurre, anche quando si conosce bene la lingua. Io faccio la traduzione poi di solito la metto da parte, idealmente per un giorno, e poi ci torno perché una volta tradotti i termini, devo riaggiustare le frasi in modo che suonino italiane, che suonino come se le avesse pronunciate per la prima volta una persona di madrelingua italiana, perché ci sono molte frasi che si possono tradurre e che hanno un significato ma che un madrelingua non direbbe mai, un po' quello che succede quando molti italiani parlano l'inglese ma parlano un inglese scolastico oppure fanno delle traduzioni col calco italiano che un madrelingua invece non userebbe mai. Però ci sforziamo un attimo perché, ripeto, la questione della lingua è una questione anzitutto politica. L'egemonia dell'inglese non è solo un'egemonia linguistica ma diventa molto facilmente anche un'egemonia politica o un'egemonia di esportazione di modelli culturali e di modelli filosofici, e non credo che i modelli che vengono dagli Stati Uniti siano i migliori.

ENGLISH TRANSLATION
Yes, it's true. Translating is tiring, because there is no such a thing as a one-to-one correspondence, words that have a two-way meaning, that is, a single meaning. Even if we take a word let's say, simple, like 'sedia' / 'chair', that's if I say 'chair' in English I'm not just saying 'sedia' but I'm also saying president, command, tenure, in short, I'm saying a lot of other things I'm not saying if I say the Italian word ‘sedia’. Why is that? Because translating is hard work. Let someone who does it tell you, I've been translating for almost 30 years. Sometimes there is the temptation to use, in this case speaking of English, translating from Italian into English, you are tempted to use the English word that perfectly sums up in a very precise way the concept we want to convey from the English community or society into the Italian. This is for several reasons, also because in English, unlike in Italian, very often a noun can also be used as a verb, while we know that in Italian this is not only impossible but when I use a verb, I must also immediately decide whether I am speaking in the singular in the plural in the masculine or in the feminine. But you must do it, it is a fundamental and indispensable thing to do because otherwise the language becomes a mixture between Italian and English. This has social and political consequences. As I said, it is very, very complicated, translating is a time-consuming process, even when you know the language well. I usually translate and then I put it aside, ideally for a day, and then I go back because once the words have been translated, I have to readjust the sentences so that they sound Italian, so that they sound as if they had been pronounced for the first time by an Italian native speaker, because there are many phrases that can be translated and that have a meaning but that a native speaker would never say, a bit like what happens when many Italians speak English, but they speak school English, or they translate using Italian word structures that a native speaker would never use. But please let's make the effort, because, as I said, the question of language is primarily a political one. The hegemony of English is not only a linguistic hegemony but it can also very easily become a political hegemony, hegemony of cultural models and philosophical models, and I don't think the models that come from the United States are the best.
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Informazioni
Autore M. Cristina Marras
Organizzazione M. Cristina Marras
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